LA MONTESANTO SAS ALLA 1° CONFERENZA UE TRA LE PRIME SOCIETÀ CALABRESI OPERANTI NEL SETTORE

LA MONTESANTO SAS ALLA 1° CONFERENZA UE TRA LE PRIME SOCIETÀ CALABRESI OPERANTI NEL SETTORE ROSSANO (Cs), Sabato 14 Maggio 2011 – Condividere le esperienze di lobbying in ogni Paese dell’Unione Europea, progettare una Carta dei diritti e delle responsabilità per i lobbisti, creare una rete stabile e un forum stimolante per le associazioni dei lobbisti UE. In generale, contribuire a delineare una precisa identità dell’attività di lobbying, distinguendola da altre con cui tuttora è confusa e a cui è impropriamente assimilata; ottenere una regolamentazione chiara e semplice e non viziata da pregiudizi. Sono stati questi gli obiettivi e le linee di indirizzo della 1° Conferenza Europea dei Professionisti del Public Affair – Trasparenza, Interessi, Democrazia, organizzata dall’associazione “Il Chiostro”, svoltasi nei giorni scorsi a Roma ed alla quale ha partecipato anche la MONTESANTO Sas di Rossano, una delle prime (per costituzione) e tra le poche società che, per atto e statuto pubblici, esercitano attività professionale di lobbying in Calabria. La stessa Società, che ha sede nel centro storico di Rossano, ha anche avviato le procedure per l’iscrizione presso il registro unico di Commissione e Parlamento europei a Bruxelles. A Roma, sono stati affrontati i temi dell’accesso alle istituzioni pubbliche, degli ostacoli che limitano il dialogo tra lobbisti e poteri/dipendenti pubblici, le pari opportunità tra lobbisti, la percezione dei decisori pubblici, di giornalisti, opinionisti e accademici verso i lobbisti, l’importanza della loro formazione professionale, le difficoltà della professione e l’esigenza di promuovere le relazioni tra istituzioni pubbliche e professionisti del lobbying. In Italia, come nella maggior parte dei Paesi europei non esiste un formale riconoscimento, una regolamentazione che riguardi la professione del lobbista e delle lobby; malgrado ciò – è stato ribadito nel corso della due giorni nella Capitale – il livello di sensibilità, verso tali argomenti, è molto alto fra i professionisti del lobbying, che interpretano le proprie attività come un rafforzamento delle relazioni tra privato e pubblico e un modo di conciliare gli interessi del privato con quelli dei decisori politico-istituzionali. L’attività lobbistica – la MONTESANTO Sas ha condiviso la mission de “Il Chiostro” – deve essere trattata col rispetto e la dignità che spetta a una professione seria e complessa. In Italia il termine “lobby” (dal latino “lobium”, chiostro) è quasi sempre utilizzato con una connotazione negativa. A volte è sinonimo di poteri occulti, inafferrabili, pervasivi e ramificati che alterano il funzionamento del processo decisionale democratico. A volte è usato anche come sinonimo di corruzione. Quando non si sa a cosa attribuire mancate decisioni o decisioni sbagliate da parte dei poter pubblici si ricorre a questa semplificazione: “è colpa delle lobby”. E’ una sorta di formula magica che tutto pretende di spiegare ma che spesso serve solo a sgravare chi la utilizza dalla fatica di andare troppo a fondo dei problemi. Molto più correttamente, le decisioni nell’interesse del Paese non possono formarsi adeguatamente senza l’ascolto degli interessi diffusi. Quanto più i pubblici decisori – è stato ribadito dai partecipanti da tutt’Europa – avranno un dialogo sereno, costruttivo e codificato con chi rappresenta gli interessi, tanto più potranno essere in grado di decidere meglio e con maggiore libertà.

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