Com’è noto il “Codex Purpureus Rossanensis”, preziosissimo evangelario miniato del VI sec. di origine mediorientale, punta di diamante del Museo d’Arte Sacra di Rossano, è esposto, attualmente e fino al 15 luglio, nel Palazzo del Quirinale nella mostra «Classicità ed Europa. Il destino della Grecia e dell’Italia», mostra che vuole celebrare il ruolo svolto dai due Paesi nel trasmettere il messaggio civilizzatore partito da Atene e da Roma nellanno in cui la Grecia (dal 1° gennaio al 30 giugno) e lItalia (dal 1° luglio al 31 dicembre) assumono le presidenze di turno del Consiglio dellUnione Europea. Il Gal “Sila Greca” ha colto questa importante e unica occasione per far meglio e più diffusamente conoscere questo “nostro” tesoro di storia e di cultura, tramite la distribuzione della guida in quattro lingue, edita dal Gal nei mesi scorsi con le risorse del PSL 2007/13 e presentata giorni fa in un partecipato e interessante incontro presso la Biblioteca Diocesana di Rossano, a quanti, visitando la mostra romana, potranno ammirare l’ “unicum” rossanese. Mercoledì scorso un consistente lotto di guide è stato infatti consegnato, a Roma presso il Palazzo del Quirinale, dal Presidente del Gal Ranieri Filippelli e dal suo Direttore Francesco Rizzo al Prof. Louis Godart, Direttore della mostra e Consigliere per la Conservazione del Patrimonio Artistico della Presidenza della Repubblica Italiana, il quale ha molto apprezzato la fattura del piccolo volume e ha calorosamente ringraziato la disponibilità del Gal. Le guide sono collocate all’uscita, insieme al catalogo della mostra, e potranno essere gratuitamente prelevate dai visitatori. La guida, consultabile sul sito “www.terrejonicoslane.it”, riporta e illustra tutte le miniature del Codex ed è arricchita da una presentazione di mons. Santo Marcianò, già Arcivescovo di Rossano-Cariati, dalle note storiche di Francesco Filareto e da un minidizionario che ne agevola la lettura. Nella sequenza della mostra, che ospita opere italiane e greche di assoluto interesse universale fra le quali l’ «Atena Pensosa», marmo del 460 a.C. concesso per la prima volta per una esposizione all’estero dal Museo dellAcropoli di Atene, il “nostro” Codex ha una collocazione di primaria importanza ed è accompagnato da un video multimediale con schermo “touch screen” sul quale il visitatore può consultare tutte le sue pagine ottenendone anche degli ingrandimenti per meglio osservare i particolari delle miniature. Il Presidente Filippelli e il Direttore Rizzo, nell’osservare che la mostra vale una gita a Roma e comunque una visita per quanti saranno a Roma anche per altri motivi, fanno anche notare che la Calabria ha avuto dal prof. Godart un’attenzione particolare, in quanto delle 13 opere esposte provenienti da vari musei italiani, ben tre fanno riferimento alla nostra Regione. Oltre al Codex, infatti, sono in mostra “Il tributo della moneta” di Mattia Preti e la “Testa di filosofo” del Museo Archeologico di Reggio Calabria.
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