Cara Nadia,
è passato un anno e non mi sembra vero. È volato via in un battibaleno, quanto volavi tu leggera come una piuma.
La tua tenacia e caparbietà hanno lasciato il segno. Indelebile nelle coscienze di tanti.
Sapevi rendere semplici le cose più complesse. Un arte di pochi, che non lo fanno mai pesare.
Sei sempre stata buffa e fuori dagli schemi. Di questo te ne siamo molto grati in molti.
Eri come un pugile che le dava e le prendeva. Ma restavi ferma nei tuoi insostituibili valori e insegnamenti.
Guai a scalfirli. Diventavi una belva. Nessuno poteva assolutamente osare.
L’etica, la lealtà, l’onestà e non per ultimo il coraggio e la passione erano i tuoi sentimenti preferiti.
Hai combattuto con energia una malattia invincibile. Eppure per te era una battaglia possibile, altro che show mediatico del qualche qualche stupido ti ha accusato.
Grazie ancora per aver condiviso pezzi di vita importanti anche con chi non ti ha mai conosciuto, come il sottoscritto.
Eppure, Cara Nadia, a me sembra che ci siamo frequentati per anni, per la tua dolcezza e perché rendevi le cose sempre semplici, come in fondo piace fare a me!
Nicola Campoli
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