Inaugurata la Biblioteca e l’Archivio Diocesano di Rossano.

S.E. Mons. Santo Marcianò inaugura la Biblioteca e l’Archivio Diocesano di Rossano E’ stata una bella serata autunnale di novembre, che ci ha portato alla mente l’estate di San Martino, quella che hanno vissuto i tanti uomini di cultura e di fede cristiana che hanno assistito all’inaugurazione, a Rossano, della Biblioteca e l’Archivio Storico Diocesano, ad opera di Mons. Santo Marcianò, Ordinario Militare per l’Italia e Amministratore Apostolico della diocesi di Rossano-Cariati. La Biblioteca contiene circa 30.000 volumi di suddivisi per discipline, tra le quali: opere di consultazione generale, Teologia, Sacra Scrittura, Scienze umanistiche e letteratura. E’ diretta da don Giuseppe Scigliano, con la cura dei dottori ricercatori Avv. Fabio Scigliano e Avv. Maria Gabriella Caria. La struttura che l’ospita comprende, poi, una sala lettura per la consultazione e una sala conferenze per lo svolgimento di eventi culturali, attinenti alle attività della Biblioteca. L’Archivio Diocesano è posto di fronte la biblioteca, nei pressi del Seminario Vescovile ed è curato dalla dott.ssa Maura Mularoni, dell’Istituzione Teresiana e conserva diversi ed importanti documenti originali che testimoniano l’azione pastorale dei Vescovi succedutisi alla guida della diocesi di Rossano. L’incontro con l’Arcivescovo è avvenuto nella sala conferenza, dove hanno preso la parola, tra gli altri: Maura Mularoni, la quale ha precisato che “Questi luoghi di cultura, possono offrire un contributo importante per ottimizzare i valori locali”. Il Direttore della biblioteca, poi, ha tenuto a sottolineare che “Non sarà solo un luogo che ricorda il passato del “sapere”, ma deve essere punto di riferimento per tutti i cittadini e deve rappresentare uno strumento di cultura, fruibile per ognuno”. Un valido contributo ha, pure, dato Mons. Antonio De Simone, Vicario generale e memoria storica della diocesi, esordendo con questa parole “Per me è un momento di commozione vedere i locali del “mio” seminario trasformati in biblioteca, luogo dove si custodiscono i libri, che sono mezzi per diffondere la cultura”. “L’archivio, continua don Antonio, è quella struttura idonea a conservare la memoria dinamica che riprende ciò che è successo ieri e lo proietta per il domani: il passato, quindi, che costruisce il futuro per rendere attuale il presente”. Mons. Marcianò, visibilmente commosso, perché è imminente la sua partenza per insediarsi nella nuova diocesi romana, ha preso la parola per ringraziare tutti quelli che hanno contribuito a realizzare i due fiori all’occhiello del suo settennato rossanese. “Il compito del Vescovo, ha esordito l’Ordinario Militare per l’Italia, è anche quello di recuperare il patrimonio immobiliare della diocesi, finalizzato alla pastorale”. Ha poi tracciato un consuntivo dell’azione pastorale fatta durante la sua permanenza sulla cattedra della diocesi di Rossano-Cariati. Mons. Marcianò ha continuato affermando che “Per ristrutturare gli immobili adibiti a biblioteca e archivio, non abbiamo ricevuto contributi da nessuno, abbiamo lavorato con l’8%o e con il sudore della nostra fronte”. Ha poi riferito che sono state avviate le pratiche per far dichiarare, dall’UNESCO, il Codex Purpureus Rossanensis, Patrimonio dell’Umanità. Il Codice sarà esposto al Quirinale, nell’incontro tra Papa Francesco e il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il 14 novembre prossimo, per la prima volta visibile al pubblico, dopo il recente lavoro di restyling realizzato dall’ICRCPAL di Roma (Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario), diretto dalla dott.ssa Maria Cristina Misiti. Il presule ha concluso con l’invito “Siate protagonisti della vostra storia, siate orgogliosi di essere rossanesi”. La prof. Stella Pizzuti, Assessore alla Cultura del Comune di Rossano, ha esortato Mons. Marcianò a non dimenticarsi di Rossano. Il prof. Franco Filareto, ha sottolineato ”Con questo evento di oggi abbiamo affermato che senza cultura non c’è civiltà e la biblioteca è un luogo di memoria profetica: il libro è memoria, è progetto”. L’intervento dell’Archivista di Stato, Direttore Pier Emilio Acri, ha concluso i lavori di questa memorabile e storica serata del 9 novembre 2013.

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