
Cesare Battisti sarà trasferito nella Casa di reclusione di Rossano in provincia di Cosenza.
In questa casa circondariale esiste il circuito di “alta sicurezza”, a differenza del carcere di Oristano in cui non vi è un reparto idoneo.
È chiaro che quella del terrorista dell’ex gruppo “Proletari armati per il comunismo”, in latitanza per 37 anni prima dell’arresto e dell’arrivo in Italia il 14 gennaio del 2019, non è assolutamente una vittoria, a seguito delle veementi proteste degli ultimi giorni.
Battisti come tutti i condannati per reati connotati da finalità di terrorismo, è assegnato al regime penitenziario dell’alta sicurezza.
E, dal giorno del rientro in Italia, è ristretto presso il carcere di Oristano, dove ha trascorso il periodo di isolamento di sei mesi, previsto dai provvedimenti giudiziari con cui è stato condannato.
Lo scorso 18 maggio la sua difesa aveva avanzato istanza di “declassificazione”, chiedendo che Battisti fosse collocato in un circuito detentivo di livello inferiore e che fosse di conseguenza trasferito presso il carcere di Milano-Opera o Roma-Rebibbia.
Le richieste della difesa di Battisti, però, il 24 giugno sono state rigettate dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (Dap), su parere conforme della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo.
Quindi nessuna indulgenza per Battisti, che rimarrà in regime di “alta sicurezza” e non sarà trasferito in un carcere come Opera a Milano o Rebibbia a Roma, ma verrà trasferito a Rossano.
Il trasferimento, deciso già da un paio di mesi, non è tuttavia stato ancora eseguito dal momento che, così come accade per ogni detenuto nella fase di emergenza sanitaria, il Dap è in attesa che presso l’Istituto di Cosenza risulti libero un posto in cui far trascorrere a Battisti l’isolamento preventivo per Covid-19.
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