Il sindaco di Cariati convocato dal Ministero dell’Interno per chiarimenti.

Un ulteriore tormentone si sta abbattendo sull’Amministrazione Comunale di Cariati, che potrebbe, ad opinione di molti cittadini e dell’intera minoranza consiliare, mettere fine all’esecutivo Filippo Sero. Sulle pesanti osservazioni richieste dal Ministero dell’Interno in data 28 agosto u.s., in merito al Piano di Riequilibrio finanziario pluriennale in relazione all’avviata procedura da parte dell’Ente comunale del Pre Dissesto il sindaco Filippo Giovanni Sero si è portato a Roma, su espressa convocazione del Ministero dell’Interno, per rendere contezza sulla reale situazione del Comune di Cariati. Sono in molti gli opinionisti politici cariatesi e, in particolar modo, i consiglieri della minoranza, Francesco Cosentino, Mario Sero, Filomena Greco e Tommaso Critelli ad essere certi che questa volta le più diverse giustificazioni del primo cittadino di Cariati non avranno buon esito in quanto non convinceranno i funzionari del Ministero dell’Interno. La certezza dei molti opinionisti è suffragata dalla logica impietosa dei numeri e dalle decine di milioni di debito che il Comune di Cariati, a guida Filippo Giovanni Sero, ha accumulato negli anni del suo sindacato. Nonostante che da svariati anni la Corte dei Conti, sezione controllo, abbia più volte richiamato, sostengono i quattro componenti della minoranza, l’Amministrazione comunale in carica a non contrarre debiti fuori bilancio e a non iscrivere nello stesso bilancio poste in entrata che non si sono mai incassate, asseriscono Mario Sero, Francesco Cosentino, Filomena Greco e Tommaso Critelli, l’attuale Amministrazione e la precedente, sempre a guida Filippo Sero, ha continuato nella sua opera di approvazione di bilanci di previsione “non veritieri”, ossia falsi. Tale cronica situazione ha comportato il fallimento finanziario del Comune di Cariati che, da nove anni, spende e sperpera denaro che non ha in cassa. Non resta, sostengono i consiglieri di minoranza che dichiarare il Dissesto e conseguentemente lo scioglimento del Consiglio Comunale. Continuare in questa opera di massacro della finanza comunale, significa per i benpesanti della cittadina, continuare a non voler bene al futuro della cittadina e soprattutto a quella della nuova generazione.

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