il pronto soccorso non chiuderà. Parola di Maria José Caligiuri

Che le sorti dell’ospedale “Vittorio Cosentino” stiano a cuore a tutto il territorio, è certificato dall’ultimo intervento, in ordine di tempo, della coordinatrice del Popolo delle Libertà, Maria Josè Caligiuri, fra l’altro anche consigliere comunale di minoranza al comune di Bocchigliero. E comincia con un’osservazione: “L’enorme debito sanitario, non ancora definito, non può che lievitare, anche in considerazione delle numerose vertenze pendenti. È indispensabile analizzare l’effettiva situazione finanziaria e dunque procedere all’ottimizzazione dei costi”. E se il quadro è allarmante, la Caligiuri ritiene che “falsi allarmi o inadeguati populismi non producono nulla di buono: con grande senso di responsabilità dobbiamo entrare nell’ottica che a qualcosa bisogna rinunciare”. Sul presidio ospedaliero cariatese “non c’è alcun dato certo, e qualsiasi previsione è azzardata: occorre saper attendere. E quando si avrà un quadro chiaro e definito, certamente il presidente della regione, Giuseppe Scopelliti, riceverà anche il sindaco di Cariati. L’esponente del Pdl riferisce di un incontro, occorso in quel di Cosenza coi vertici sanitari provinciali, proprio sul tema del “Cosentino” ed, in particolare, sul temuto ridimensionamento del pronto soccorso che, nel 2009 ha registrato (e scusate se è poco) ben 12.670 accessi (fonte Asp Cs) gestiti da 4 medici e 12 infermieri. La garanzia: “Il pronto soccorso o, meglio, come spiega la delibera di giunta regionale 384 del 25 marzo scorso, il “punto di primo intervento” (la distinzione non è una finezza linguistica, e scatenerà un vespaio, ndc) non chiuderà”. Con il commissario dell’azienda sanitaria provinciale, Franco Maria De Rose, la Caligiuri ha affrontato anche il delicato argomento della medicina specialistica nelle aree interne: “L’azienda è disponibile ad affrontare il problema in tempi brevi per soddisfare la giusta richiesta di sanità territoriale in considerazione della composizione demografica (formata in prevalenza da persone anziane) e delle difficoltà logistiche del comprensorio”. Infine, un invito alla pacatezza, anche nei toni: “Ben vengano i confronti, ma non abbandoniamo l’assunto sacrosanto secondo il quale le strutture sanitarie obsolete ed improduttive , che generano solo costi abnormi, non sono più sostenibili dal sistema”. Così parlò Maria Josè Caligiuri da Bocchigliero.

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