IL NUOVO LIBRO DI ASSUNTA SCORPINITI

Il racconto di un’identità legata al lavoro, espressa in un luogo-simbolo di tanti paesi della Calabria e del Mediterraneo, che nel mare hanno la loro fonte di vita; la vita che la luna regola con i suoi cicli e le donne custodiscono nella loro essenza femminile. Questo, in sintesi, è “Sulle onde della luna. Donne di mare, storie di pesca”, il nuovo libro di Assunta Scorpiniti pubblicato da Ferrari editore. Il volume è stato presentato nel corso di un importante evento organizzato dall’Assessorato alla Cultura della Provincia di Cosenza presso il Salone degli Specchi del Palazzo istituzionale di Via XV Marzo. Autorevoli, gli interventi che si sono succeduti nella presentazione dell’autrice calabrese e della sua opera, ispirata, appunto, dal luogo d’origine che è Cariati, nella provincia cosentina, contenente racconti di pescatori e, soprattutto, racconti di donne della comunità marinara, presenti nel libro anche in una versione teatrale. Il giornalista Rai Pasqualino Pandullo ha sapientemente coinvolto gli ospiti e la stessa autrice in una conversazione ricca di riflessioni e spunti, seguita con interesse dal pubblico intervenuto, tra cui i presidenti e i componenti di associazioni come la “Dante Alighieri”, il Rotary, Club Alpino Italiano, Ars Enotria, e, inoltre, un gruppo di attentissimi alunni della scrittrice, docente a Castrolibero, giunti con i genitori. La serata è iniziata con la videoproiezione di una ricerca fotografica, curata dalla stessa autrice e il saluto istituzionale dell’assessore provinciale all’Urbanistica, Leonardo Trento che ha sottolineato l’importanza storica della marineria di Cariati e del lavoro della concittadina, “la prima scrittrice della nostra comunità”; l’assessore alla Cultura, Maria Francesca Corigliano, promotrice dell’evento, ne ha posto in evidenza la passione letteraria e antropologica definendola “donna di cultura che utilizza la cultura per capire la realtà”, soffermandosi, poi, su temi di genere e sulle figure, originali e potenti, delle donne-pescatrici presenti nel libro. Dopo alcune letture della stessa autrice, l’argomento è stato approfondito dal critico e storico della letteratura calabrese, Pasquino Crupi, che nella prefazione ha parlato della “rivoluzionaria” introduzione in letteratura di un nuovo ceto sociale, e cioè le donne del mare, in particolare nella loro peculiarità di lavoratrici del mare: “Non ci sono scrittori che le hanno raccontate – ha detto tra l’altro – gli scrittori di solito non inseguono la moltitudine e i pescatori, e soprattutto le loro donne sono un volgo disperso, non intercettato; ciò ha portato a una rappresentazione mutilata della realtà meridionale e calabrese… una mutilazione che Assunta Scorpiniti oggi risarcisce”. Matteo Cosenza, direttore de “Il Quotidiano della Calabria”, che ha pubblicato in anteprima molti racconti, ha parlato del volume in termini di “complesso di cose”: leggendolo, ha detto, si ha l’idea “di un’opera grandissima, sostenuta da una ricerca meticolosa e nel contempo, di un’opera di poesia”; gli elementi che a suo avviso emergono sugli altri, oltre agli aspetti del femminile, sono il lavoro, il territorio e soprattutto il mare, “che attira sempre”, ha concluso, “e con questo libro riusciamo a capirlo di più”. Con l’editore Settimio Ferrari il dibattito si è indirizzato sui temi editoriali e sugli aspetti collegati all’opera presentata, di cui ha rilevato il valore in termini di contributo alla letteratura del mare. L’autrice, interpellata da Pandullo a più riprese, soprattutto sulle donne da lei raccontate, ha, tra le altre cose, spiegato il percorso che l’ha portata al racconto della Calabria “sconosciuta e nobile che chiede di essere raccontata”, con un auspicio di universalità per donne invisibili che tuttavia, nella storia collettiva, hanno ricoperto un ruolo fondamentale. Ufficio stampa di Ferrari Editore

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