IL DIRITTO ALL’ACQUA

Nota del candidato a sindaco di Cariati Pulita Assunta Scorpiniti

Una piccola tregua, dopo altre giornate difficili, di vera passione, nel centro storico di Cariati, dove ancora una volta, per diversi giorni, i rubinetti sono rimasti asciutti. Come Libero Comitato Cittadino Cariati Pulita manifestiamo piena solidarietà ai residenti e agli operatori commerciali che si impegnano ad abitarlo e a renderlo sempre più vivo.

Come un inesorabile rito che continua a perpetrarsi, mancanza d’acqua in alcune zone del paese, pessima qualità erogata in altre e l’ennesimo divieto comunale di uso dell’acqua della condotta per l’alimentazione e l’igiene umana, si susseguono e si alternano a discapito di un diritto fondamentale: il diritto all’acqua, riconosciuto con tanto di risoluzione ONU, come diritto umano. Sono davvero tanti i nostri concittadini esasperati dalla qualità del servizio idrico comunale, gestito, per la maggior parte, come si sa e come avviene per tanti altri comuni calabresi, dalla società privata Sorical.

Ribadiamo, come abbiamo affermato in una nota precedente, la necessità di provvedimenti ad effetto immediato e, per ovvi motivi, a più ampio termine per una soluzione del problema che tocca, ed è un paradosso, un territorio ricco d’acqua; basti pensare alle sorgenti presenti nelle contrade Acquaviva, Palumbo e Macchie.

Cariati Pulita chiede che, con i dovuti passaggi amministrativi e un confronto con la Sorical, siano ripristinati gli originali parametri di erogazione; lo stesso sindaco Sero, in una nota chiarificatrice pubblicata qualche tempo fa, affermava che erano scesi fino a 7 litri al secondo, contro i 12 previsti. Nell’occasione, dichiarava che la situazione delle casse comunali impediva la ricerca di altre fonti di approvvigionamento finalizzate a colmare una carenza che, di fatto, ci riporta alla Cariati degli anni Settanta e Ottanta, quando in molte zone della Marina vivevamo attaccati a un filo d’acqua che scorreva dal rubinetto delle nostre case e nella fatica quotidiana di trovare nelle zone rurali o nei paesi vicini l’acqua necessaria ai bisogni più elementari.

Un vero e proprio attentato alla civiltà e alla salute pubblica, che si ripete oggi, seppure in altre forme a Cariati e in tanti comuni calabresi che hanno adottato la gestione privata dei più importanti servizi, tra ricorsi, contestazioni, iniziative anche dirompenti dei sindaci di cui è stato dato conto dagli organi d’informazione.

Noi di Cariati Pulita, con l’adesione alla Proposta Regionale di Iniziativa Popolare su “Tulela, governo e gestione pubblica del ciclo integrato dell’acqua”, lanciata nel 2013 dal Coordinamento Calabrese Acqua Pubblica “Bruno Arcuri” (cliccare su allegati link per informazioni relative), siamo certi che con la fine della gestione privatistica di un bene vitale, quindi di per sé pubblico, e l’adozione di pratiche virtuose sperimentate in molti comuni calabresi con vantaggi per il lavoro e l’economia, la situazione possa migliorare e man mano risolversi.

Chiediamo, inoltre, che sia immediatamente verificato dai tecnici comunali lo stato degli impianti, e che si lavori alla ricerca di fondi per poterli migliorare e per individuare anche nel nostro territorio e utilizzare altre fonti di approvvigionamento. Soprattutto continuiamo a sensibilizzare i nostri concittadini su un uso corretto dell’acqua. Contro ogni spreco, sapendo che l’acqua è la nostra stessa vita.

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