Il cuore e la forza dei ragazzi del mondiale dell’82!

I ventidue azzurri in Spagna ‘82 erano una sola e unica squadra

Mi sono soffermato a lungo sull’immagine degli azzurri che portano in spalla la bara di Paolo Rossi, durante la cerimonia funebre. Un tratto dell’Italia che fa riaffiorare, magicamente, il senso e lo spirito d’identità, nonché il forte legame, ancora vivo nonostante il trascorrere degli anni, tra gli italiani e i nostri azzurri dell’epoca.

Un rapporto indissolubile nato in un momento ben preciso, durante i mondiali di calcio in Spagna nel 1982, che è passato alla storia. Vedere insieme, in tale momento doloroso, molti ex calciatori che sono stati compagni di nazionale e non di club, fa trasparire in modo chiaro il loro forte sentimento di vicinanza a Pablito, trasferendo così quei valori veri che a volte nascono spontaneamente nello sport e che sono la vera forza per tenere alta la bandiera dell’Italia.

I ventidue azzurri in Spagna ‘82 erano una sola e unica squadra. Una lezione tangibile a valere su tanti altri contesti, totalmente disuniti, che viviamo quotidianamente. La rivalità a volte nello sport divide. In quell’occasione, invece, si è trasformata in un rapporto che dura e si alimenta a distanza di anni, come abbiamo letto dalle cronache di questi giorni.

Nonostante Paolo Rossi nella fase iniziale dei mondiali spagnoli non riusciva a esprimersi, ritornando in nazionale da un lungo periodo di fermo per le note vicende del calcio scommesse, venne sostenuto generosamente dai suoi compagni fin quando poi, letteralmente, non esplose nell’indimenticabile cornice della partita contro il Brasile.

Sentire a distanza di anni che alcuni degli azzurri hanno dichiarato: “Paolo Rossi ci ha fatto vincere il Mondiale”, rappresenta il manifesto di un’Italia unita e forte. Dove non c’erano protagonismi e personalismi, ma solo un gruppo di calciatori che voleva regalare una vittoria, che mancava da tantissimo, al proprio Paese, del resto un’affermazione inimmaginabile.

Ancora più bello è stato per tanti italiani sentirsi chiamati all’estero, per molte estati di seguito dopo la vittoria sul rettangolo di gioco dello stadio Bernabéu di Madrid, con il nome Palo Rossi. Un tributo di gioia che oggi ci fa piangere un grande campione dello sport e di vita, che segna la fine di un “pezzo” significativo della nostra vita, e in particolare per quelle generazioni che non dimenticheranno mai il timbro di voce inconfondibile, al termine della finale, di Nando Martellini: “palla al centro per Müller, ferma Scirea, Bergomi, Gentile, è finito! Campioni del mondo, Campioni del mondo, Campioni del mondo!!!”

Nicola Campoli

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