
Turismi, sviluppo sostenibile e marcatori identitari. Da una parte, la necessità di investire sulla riconoscibilità del brand Calabria, rispetto ai grandi flussi turistici internazionali, tedeschi, russi ed asiatici in particolare. Dallaltra, la consapevolezza che, a bocce ferme e nellincomprensibile assenza perfino di un assessorato regionale al turismo, tanti piccoli comuni calabresi dimostrano di avere nel destinare attenzione, energie e risorse nella identificazione, valorizzazione e comunicazione delle proprie specificità, enogastronomiche in primis, per distinguersi e competere. È oscillato tra queste due direttrici il vivace confronto della 75esima agorà filosofica itinerante promossa da Otto Torri sullo Jonio, in partnership con Jureka, Cometa Radio e Comunicazioni Europa. Ospitato presso lemozionate terrazza del KAMARY GLAMOUR VILLE, il nuovo esperimento identitario nella cittadella medioevale di Cariati, il Cafè Philo di Otto Torri si è interrogato su quali gap aggredire, dal punto di vista delle imprese e delle istituzioni, per essere veramente competitivi nel mercato globale dei turismi. Per lassessore regionale allagricoltura M.TREMATERRA bisogna concentrarsi sulla riconoscibilità della Calabria allestero dove spesso ha detto si ha difficoltà ad identificare la stessa Italia. Lenogastronomia ha spiegato è un valore aggiunto. Convinto anchegli della necessità di investire sulla riconoscibilità della Calabria e del brand mediterraneo nel mondo il Presidente del Gal Sila Greca Basso Ionio R.FILIPPELLI. Senza dimenticare però ha detto A.COSENTINO, presidente della sezione turismo di Confindustria Cosenza che la Calabria ha già perso tutte le occasioni, a partire ha detto dal fotovoltaico che poteva essere installato e sfruttato sui tetti delle case dei calabresi. Ma la vera occasione persa ha aggiunto è quella del turismo residenziale. Una delle domande preliminari ed utili da fare, per interrogarsi su come e quali target di turisti intercettare, dovrebbe essere ha detto F.SMURRA, coordinatore delle Pro Loco ioniche quella desinata a capire anzitutto come la stessa comunità ospitante percepisce il turista. Landirivieni di riflessioni è tuttavia ritornato presto a bomba sul food, chiave di lettura dei successi e degli insuccessi di tanti territori. Lo ha dimostrato bene il vicepresidente regionale si Slow Food L.MONACO per il quale una delle iatture regionali è lassenza di imprenditori capaci di vendere i nostri prodotti. Eppure il mondo ha detto percepisce lItalia come Paese dellenogastronomia, poi della moda e, al terzo posto, del turismo. Insomma, si viene in Italia per mangiare e per emozionarsi. E non possiamo vendere niente ha aggiunto F.GRECO (IGRECO Consorzio Dop Bruzio) se non conosciamo i nostri prodotti. Insomma, quasi un algoritmo, quello per attrarre il viaggiattore contemporaneo, che funziona sempre, a patto che si parli di specificità. Siano esse agroalimentari o di altra natura. Come le tracce dei Templari sulle quali ha spiegato il Sindaco P.ABENANTE investe il piccolo centro di Umbriatico (Kr) che può puntare ha detto su un altro marcatore identitario: lessere il territorio con più alta percentuale di capi di bestiame in Europa. Così come Carfizzi (Kr) ha detto il Sindaco C.MAIO punta sulle emozioni letterarie legate ai romanzi di C.ABATE, per destagionalizzare lofferta. È vero che i piatti della memoria è intervenuto F.CORNICELLO (FAME di SUD) sono i più ricercati sui social network ma serve più capacità di accoglienza locale, soprattutto attraverso la conoscenza delle lingue ha scandito O.KISSELEVA (associazione Italia Russia, cultura e lingua senza frontiere). Il made in Calabria funziona ha concluso R.CASTIGLIONE (Contea del Cirò) a patto che sia comunicato e narrato bene, valorizzandone storia ed esperienze. Tra i numerosi presenti, oltre a Catullo e Maria MAZZONE (titolati e animatori del KAMARY), anche F.PUGLIESE, autore di CHI È STATO? (dedicato alle vittime della SS106), C.MINÒ, Presidente del GAC, il Sindaco di Cariati F.SERO, il segretario del PSI di Cariati G.TRENTO, il Sindaco di Terravecchia M.SANTORO e Antonella MINGRONE, autrice di una tesi di laurea dal titolo Comunicazione, educazione e territorio. Il CASO SARACENA, PAESE DEL MOSCATO PASSITO E se alla prossima BIT 2015, a Milano, portassimo un po di modelli di vacche podoliche invece delle solite modelle e promuovessimo la transumanza invece del mare che hanno tutti? ha chiuso con questa provocazione Lenin MONTESANTO, che ha moderato gli interventi.
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