
L.GOLFO: FRONTE COMUNE SU BATTAGLIA CIVILTÀ
CATANZARO, Mercoledì 30 Gennaio 2019 – Doppia preferenza di genere, insieme alle altre regioni ancora in ritardo, come la PUGLIA, il PIEMONTE e la VAL, D’AOSTA, la CALABRIA (con una sola donna consigliere regionale!) sani presto la ferita aperta della mancata approvazione di una norma che è di civiltà. Amareggia e non poco il fatto che l’ordine del giorno del Consiglio Regionale convocato per oggi (mercoledì 30 gennaio), nel settantaquattresimo anniversario della conquista del diritto di voto da parte delle donne, non sia stato integrato, così come largamente auspicato, con la discussione sulla proposta di legge avanzata già da diversi comuni calabresi e che molti altri sono in procinto di adottare.
È quanto dichiara Filomena GRECO, referente per la CALABRIA della Fondazione Marisa BELLISARIO rivolgendosi anzitutto al Presidente del Consiglio Regionale Nicola IRTO affinché – scandisce – non faccia passare invano la prossima convocazione del Consiglio Regionale (probabilmente il 7.2) per inserire il punto all’ordine del giorno e consentire ai consiglieri regionali di farsi interpreti, senza ulteriori ritardi, di quello che è un dovere etico, politico e sociale.
Credo – aggiunge Lella GOLFO, Presidente della Fondazione BELLISARIO, calabrese e prima firmataria della legge sulle quote di genere nei CdA delle società quotate e partecipate – sia ormai un passo obbligato e non più rinviabile, condiviso da una platea ampia e trasversale. Il grande successo e gli inaspettati risultati raggiunti dalla legge sulle quote di genere – continua – dimostrano che quando il sistema, politico o economico non funziona è necessario introdurre strumenti coercitivi. E sappiamo che laddove applicata, la doppia preferenza di genere ha riportato gli organi di governo a una situazione di maggior equilibrio. D’altro canto è la legislazione nazionale ad essersi già espressa in questa direzione.
CALABRIA, PUGLIA, PIEMONTE e VAL D’AOSTA – prosegue Filomena GRECO – continuano a rappresentare purtroppo il fanalino di coda rispetto a tutte le altre regioni italiane che hanno già fatto propria l’adozione della legge elettorale sulla preferenza di genere. Si pensi, per esempio, alla SARDEGNA, all’ABRUZZO e alla BASILICATA, prossime al voto. Le leggi dello Stato – continua – vanno applicate. E se la classe politica regionale dovesse continuare nell’indifferenza, nell’inerzia tentando di dilazionare la risposta di giustizia ad un’esigenza che è prima che di diritto un’esigenza sociale e culturale, essa non farebbe altro che alimentare ancor di più – conclude la GRECO – la pericolosissima frattura tra se stessa e la società civile di questa terra.
Avere un maggior numero di donne al governo della Regione – conclude la Presidente GOLFO – non è una questione di parità o di genere ma di semplice democrazia e crescita. Le istanze delle donne calabresi hanno il diritto di essere rappresentate al governo regionale e solo con una congrua presenza femminile potrà garantire un’amministrazione moderna, trasparente e attenta alle tante problematiche femminili, occupazione al primo posto. Bisogna accelerare, non perder più tempo ed è necessario che non solo le donne facciano fronte comune ma che gli uomini illuminati e lungimiranti combattano al loro fianco questa battaglia di civiltà e progresso. – (Fonte: Lenin MONTESANTO – Comunicazione & Lobbying – 345.9401195)
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