dibattito attorno al progetto di trasformazione della centrale ENEL di Rossano

In questi ultimi tempi il nostro territorio è segnato dal vivace dibattito attorno al progetto di trasformazione della centrale ENEL di Rossano. Tanti sono gli interessi e le problematiche in gioco. Si tratta di un progetto che prevede un ingente investimento di risorse economiche con una importante ricaduta occupazionale, aspetto particolarmente urgente e delicato in un tempo di crisi come è quelle che stiamo vivendo. Serie e tormentate sono le reazione dei dipendenti, preoccupati, assieme alle proprie famiglie, del proprio futuro occupazionale. A loro va tutta la nostra vicinanza e solidarietà. Altrettanto serie e preoccupate sono le reazioni del mondo politico nel suo insieme, dell’imprenditoria agricola, delle associazioni ambientaliste e di varia parte della società civile, allarmate per le prospettive aperte da una centrale che funzionerebbe anche a carbone, prospettive che potrebbero rappresentare una minaccia sia per l’ecosistema naturale, sia per un’economia come la nostra, basata, per la maggior parte, sull’agricoltura e sul turismo. Si avverte l’urgenza di potere contemperare esigenze tra loro apparentemente contrapposte: la salvaguardia dell’ambiente e la difesa del lavoro; la salute dei cittadini e l’esigenza di garantire le necessarie risorge energetiche; gli interessi dell’imprenditoria agricola e turistica del territorio e la prospettiva di nuovi e importanti investimenti. Il Santo Padre Benedetto XVI ha dedicato il messaggio per giornata mondiale della pace 2010 alla riflessione sul tema della salvaguardia dell’ambiente; commentando quel messaggio, lo scorso primo gennaio l’Arcivescovo Mons. Santo Marcianò ha sottolineato: «per custodire la terra noi dobbiamo porre attenzione a “che i vantaggi immediati non comportino conseguenze negative per gli esseri viventi, umani e non umani, presenti e a venire; che la tutela della proprietà privata non ostacoli la destinazione universale dei beni; che l’intervento dell’uomo non comprometta la fecondità della terra, per il bene di oggi e per il bene di domani” (Benedetto XVI, Messaggio per la giornata mondiale per la pace 2010). Sono questi i criteri concreti con i quali affrontare le problematiche che si pongono all’attenzione del nostro mondo politico e amministrativo, all’ambito sociale e al mondo del lavoro. Penso, in questo momento, a tante situazioni difficili che stanno affliggendo la nostra terra, quale ad esempio il dibattito circa la centrale dell’Enel. E chiedo con tutto il cuore ai responsabili che siano tali criteri ad ispirare le loro decisioni e la ricerca di soluzioni possibili ed alternative, nel rispetto dell’ambiente e delle persone». Di fronte a scelte difficili e complesse la Chiesa di Rossano-Cariati, pur consapevole di non essere il soggetto direttamente e primariamente deputato a proporre qualsiasi tipo di scelta, in linea con quanto il Magistero Sociale della Chiesa insegna circa la salvaguardia del creato ed una ecologia che tenga conto anche dello sviluppo solidale tra tutti i ceti sociali, avvertendo la necessità che si diano ai cittadini risposte chiare ed esaustive, auspica che il problema della centrale ENEL sia risolto a partire dal superamento di contrapposizioni preconcette e si avvii un dialogo tra le parti che permetta di ricercare responsabilmente quel bene comune che per noi oggi non può non coincidere con la tutela dei lavoratori e con il rispetto dell’ambiente e del territorio per il presente ed il futuro.

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