Città di Corigliano Rossano: COERENZA E IDEE  CERCASI

COMUNICATO  STAMPA di Enrico Iemboli


Nel prossimo anno a Corigliano-Rossano ci saranno le consultazioni elettorali  per il rinnovo del Consiglio Comunale e per l’elezione del  Sindaco, un appuntamento importante per il quale ci sia augura che chi si candida lo faccia non per rappresentare e gestire il potere ma per essere motore di cambiamento per il quale non basta solo l’impegno ma abbia anche e soprattutto le idee.

La nostra città, giovane perché istituita da pochi anni, ha  bisogno di essere progettata, premessa che richiede le giuste e adeguate idee che le diano autorevolezza e capacità di attrazione per investimenti e diventare guida per l’intero territorio locale e regionale.

Il progetto della fusione delle due aree urbane non deve essere offuscato dalla convinzione di non esserne capaci. Per tale obiettivo il Consiglio Comunale ed Sindaco pro-tempore hanno un ruolo che li obbliga moralmente e politicamente a guardare “lontano”.  Come immaginano il futuro ?

Chiunque vuole candidarsi ad amministrare la città non può fare a meno da tale premessa. Non avere  un’idea, non avere una visione, è ciò che fino ad oggi è mancato.

L’esperienza dimostra che il programma che viene presentato con le liste dei candidati quasi sempre non viene rispettato ed ormai non fa sognare nessuno  anche perché contiene tutto ed il contrario di tutto.

Chi si candida deve fare in modo che il programma sia frutto di un ragionamento, di un confronto con i cittadini e con le varie categorie, con le espressioni della cultura locale e con gli imprenditori e così di seguito, in caso contrario appare chiaro che vuole “governare per il potere”.

Ad oggi, molte scelte strategiche per lo sviluppo non sono state fatte, la città soffre a decollare ed è il motivo per il quale i cittadini nutrono dubbi  sugli effetti positivi che la fusione doveva portare.

Pur rispettando chi è stato contrario al progetto di “fusione”, non condivido  chi, oggi,  forse per fini elettorali di prospettiva, utilizza la delusione di coloro che vorrebbero il ritorno al passato perché non hanno visto risultati tangibili di miglioramento, a costoro chiedo:

se non fosse stata fatta la fusione, i cittadini starebbero meglio?

Le cose sarebbero diverse ? In meglio o in peggio ?

Sono convinto che le due aree urbane, singolarmente prese, sarebbero rimaste nelle stesse condizioni (peggiori) in un contesto più accentuato di isolamento.

Tutto dipende dal “pilota” del progetto, la “macchina” c’è, bisogna saperla condurre.

Per non fare allungare i tempi di realizzazione del processo di fusione,  dovremmo lavorare tutti nella stessa direzione, cercare sui grandi temi la condivisione senza guardare all’indietro, augurandoci tutti che la “nostalgia” del passato e la “speranza” del futuro siano da stimolo per  organizzare meglio il presente.

Il futuro è di chi ha idee, coraggio, visione.

I benefici dell’avvenuta fusione si vedranno nel tempo, relativamente a breve se si avranno amministratori capaci e relativamente più lunghi se non si avrà questa condizione, anche se la fusione, dal punto di vista giuridico e amministrativo, ha già PRODOTTO per la città VANTAGGI  considerevoli e di peso (L’Inps sede sub provinciale, elevazione di grado e qualità della polizia di Stato, collegio senatoriale e numero di parlamentari, ecc.). Purtroppo, non si è avuta la “svolta” attesa perché abbiamo avuto una nutrita classe dirigente che ha dimostrato di non essere in grado di rappresentare gli interessi generali nello scenario politico e istituzionale in quanto ha svolto un ruolo irrilevante  e anonimo, utile solo a se stessa.  Tutto ciò ha fatto perdere la fiducia nei cittadini che, delusi, non credono più che nel territorio e in questa città qualcosa possa cambiare.

Chiunque si candida per il governo del territorio e della città in particolare, qualunque sia la posizione che andrà a rappresentare (maggioranza o minoranza), deve onorare il ruolo che sarà chiamato a rappresentare, cosa che in questo ultimo scorcio di legislatura non è avvenuto.

Duole constatare che in città non c’è stato dibattito, il vuoto politico ha allontanato i cittadini dalle istituzioni ed ha altresì determinato il disinteresse dei giovani che non hanno più fiducia nel futuro di questa città e di questo territorio.

Loro sono i principali “assenti” dal dibattito quotidiano ed oggi pre-elettorale.

Ma nessuno se ne preoccupa, fa comodo non averli tra gli attori protagonisti.

I “personaggi” politici di sempre temono il confronto con loro e si augurano che stiano lontani dalla scena il più possibile per potere continuare a “sfruttare” la  rassegnazione generale. In questo vuoto, anche culturale, è difficile che persone di buona volontà ed aspiranti leader possano scendere nell’arena per la gestione della cosa pubblica ed occuparsi del  bene comune.

Ogni tempo ha le sue caratteristiche e quella di oggi è l’astensionismo, nazionale e locale.

I rappresentanti non riescono a rappresentare.

La politica si è evaporata.

E’ venuta meno  l’idea alta e ideale che attirava l’interesse dei cittadini e dei giovani.  Il discredito diffuso nei confronti dei politici ha fatto il resto, determinando l’indifferenza che è la cosa più grave per una società come la nostra.

In tale clima, ogni autentico cambiamento trova enormi difficoltà di realizzazione.

Manca onestà intellettuale, senso del dovere, rispetto di se stesso e degli altri.

I sogni aspettano di realizzarsi e si è ancora in cerca di chi ha coerenza e  idee.

F.to Enrico Iemboli

Già Sindaco e già componente Comitato 100 A

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