È stata una gran bella sorpresa ammirare – purtroppo per chi scrive solo a distanza nella serata di Natale – i particolari delle scene della prima edizione del presepe vivente, organizzato nell’antica e splendida cornice del borgo antico di Cariati.
Uno spettacolo suggestivo che davvero mancava per una location così incantevole, che si è sempre prestava a una raffigurazione di questo tipo.
Confesso che mi sono emozionato a vedere, solo da remoto e comodamente in poltrona, le singole scenografie tutte ben centrate, compreso la manifattura dei selezionati abiti che ognuno dei figuranti indossava.
Conosco per esperienza cosa significhi studiare e avere la regia di una rappresentazione così impegnativa, curandone ogni minimo dettaglio.
Innanzitutto, un forte grazie lo meritano i singoli volontari e chi ha ideato e poi realizzato la manifestazione, ravvivando le stradine, i vicoli e le piazzette del centro storico.
È inutile aggiungere altro. Ottima la prima, bisogna continuare rinnovando l’edizione ogni anno con nuove scene, perché sono certo che il presepe vivente potrà rappresentare l’appuntamento atteso per i cariatesi, richiamando anche i tanti appassionati dei comuni vicini.
Di sicuro, andranno programmate più serate per ricordare luoghi e avvenimenti legati alla vita di Gesù Cristo, attirando così un maggior numero di pubblico e ambendo a diventare l’appuntamento imperdibile del periodo delle festività natalizie.
Perché, infatti, percorrendo i magici angoli del borgo ci si sente proiettati in una dimensione surreale che ripropone i tratti dell’epoca: dagli antichi mestieri ai venditori di merci, e tanto altro ancora.
È stata creata una bellissima magia che solo un luogo cosi particolare per la sua posizione geografica poteva suscitare nel visitatore, riscoprendo piccoli tesori nascosti dal tempo.
Del resto, a causa dello spopolamento del centro storico, sempre più imponente, alcuni locali sono chiusi e quasi addirittura murati diventando sconosciuti persino ai pochi abitanti.
Con il presepe vivente, invece, vi è stata la fausta apertura di questi siti, con la riscoperta per il sottoscritto, di antichi posti che ricordano usanze e costumi persi nel tempo.
Ancora un sincero plauso agli organizzatori e ai tanti figuranti, avete reso possibile un sogno che deve spingervi e rallegrarvi a continuare, affinché Cariati si riprenda l’attenzione che merita per il suo grande valore storico, artistico e naturale.
Nicola Campoli
Foto di Giovanna Le Rose
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