Cariati: l’augurio per il 2024?! Essere più comunità. 

Ecco, spero tanto che il prossimo anno Cariati ritrovi sempre più un senso e spirito di comunità, in parte smarrito da tempo

Prima di unirmi agli auguri che il Sindaco Cataldo Minò ha rivolto ai cariatesi per il nuovo anno, attraverso le telecamere di cariatiNet.it, mi preme riflettere brevemente su un auspicio per il prossimo anno. Nonostante il diffuso conformismo mi sembra che i problemi e le criticità che interessano da tempo il Paese, siano ancora numerosi. 

Nel contempo, tuttavia, mi appaiono chiare le volontà dell’amministrazione in carica – già ampiamente dimostrate – che manifesta quotidianamente, sin dall’inizio del suo insediamento lo scorso giugno, tutta la determinazione a volerle affrontare con piglio e forza. 

Provo, allora, a formulare un piccolo auspicio per il 2024, affinché possa dare forza e consistenza alla voglia di cambiamento, che si percepisce nei cariatesi e in chi oggi li rappresenta. 

Ecco, spero tanto che il prossimo anno Cariati ritrovi sempre più un senso e spirito di comunità, in parte smarrito da tempo, ma che basta poco per ritrovarlo più forte e decisivo. Bisogna sentirsi parte di un progetto ampio e rivoluzionario, infatti, che alimenti e ravvivi lo spirito pubblico e neutralizza gli sfrenati individualismi che, da un po’ hanno reso Cariati piuttosto arida.

A coltivare il proprio orto è bravo chiunque, come altrettanto a chiudersi nelle proprie mura. Molto più arduo e complicato è il compito, in primis da parte degli amministratori pubblici, di chi ritiene che il suo impegno sia uno spaccato decisivo, e per giunta contagioso, per comporre quel disegno d’insieme che risponde all’interesse generale. 

Quindi, va sempre più sostenuto il “sentimento civico”, che rappresenta la “benzina” necessaria per trasformare appunto più soggetti in una vera e solida comunità. É fondamentale il valore dell’attivo coinvolgimento di tutti nella vita di Cariati in tutti i suoi aspetti. Da qui, è importante appellarsi alla responsabilità di tutti, perché ciascuno sia chiamato a fare la sua parte.

E, dunque, tutto ciò deve diventare la base della comune speranza che deve contagiare tutti. Buon 2024 a Cariati, ai cariatesi e anche ai tanti non cariatesi che le vogliono molto bene, come se fosse il proprio luogo natio. 

Nicola Campoli 

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