CARIATI. La forza simbolica del fiore, emblema della lotta contro la violenza sulle donne

Lo scorso 6 febbraio, nel giardino dell’area parcheggio antistante la sede centrale dell’Istituto d’Istruzione Superiore di Cariati ha avuto luogo la manifestazione “Un fiore per ogni femminicidio”. Nell’ambito del percorso formativo orientativo sulla non discriminazione di genere, dal titolo “Violenza contro le donne: Conoscere, Riconoscere, Educare”, ha rappresentato un ulteriore occasione di formazione e riflessione su di un fenomeno che, purtroppo, è ancora una triste realtà. Imparare a riconoscere i segnali di rischio e di allarme relativi alle vittime e ai potenziali autori di violenza, denunciare, contrastare pregiudizi e stereotipi legati al ruolo del genere femminile nei diversi contesti di vita, educare alla cultura delle pari opportunità come prevenzione della violenza contro le donne, sono stati i concetti chiave degli interventi della DS Sara Giulia Aiello, della professoressa Daniela Mancini, della delegata alla cultura del Comune di Cariati Alda Montesanto e dei referenti delle associazioni del territorio: Giampasquale Trento per A.pro.SS, Maria Viteritti per la LILT, Alberto Domanico per la sezione “Giordano Bruno” dell’Accademia Templare e Nicola Sero per la locale sezione della Lega Navale Italiana. A testimoniare l’impegno sinergico delle associazioni e dell’amministrazione comunale rappresentata dal sindaco Cataldo Minò, l’apposizione di una targa ricordo e la sistemazione dell’area verde destinata alla messa a dimora di tanti bulbi di fiori quanti sono stati i femminicidi durante il 2023. “E la metafora del bulbo piantato è quella del germe che dovrà sbocciare, dare dei fiori, dei colori, evocare la bellezza, ma anche la fragilità delle donne, capaci, però, di rigenerarsi e sviluppare la loro resilienza, proprio come un fiore può rinascere e crescere”, così la dirigente Aiello prima che tutti gli studenti insieme ai loro docenti, alle associazioni, all’amministrazione comunale, mettessero a dimora, ciascuno il loro bulbo all’interno di una bellissima aiuola a forma di cuore, il tutto ripreso dal volo del drone guidato dal prof Giuseppe Montesanto.

Prof.ssa Daniela Mancini

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