Cariati: avanti con forze nuove!?

Perché i “Davide Santoro” di Cariati, e ce ne sono, non ci riflettono su un attimo?  

Devo dire che la nota pubblicata, nei giorni scorsi su cariatiNet.it, del giovane ingegnere Davide Santoro mi ha colpito abbastanza. Sono certo che la sua accorata e sincera riflessione esprima in modo chiaro e preciso, quanto pensano tanti altri suoi coetanei, che vivono la sua stessa condizione di studente universitario fuori sede. 

Cariati è un Paese cristallizzato. Fermo ai blocchi di partenza da molti anni. L’amministrazione Greco non è riuscita a dare quello scossone tanto annunciato durante le due campagne elettorali. Non c’è stato il piacere di vedere una comunità in movimento. Del resto, la rinuncia al seggio da parte dei primi dei non eletti in Consiglio comunale, dopo le dimissioni della d.ssa Maria Elena Ciccopiedi, rappresenta un chiaro messaggio di fallimento dell’Alternativa che si era posta all’inizio tanti significativi obiettivi.

Sarebbe interessante comprendere cosa sia successo in questi anni, al punto di sfaldate tanti bei propositi e di disunire un gruppo che all’inizio sembrava anche piuttosto granitico. Nessuno purtroppo dei protagonisti ha forse il piacere di fare un’analisi dei fatti. 

Manca bene o male un anno dal rinnovo della nuova governance cariatese. Non saprei proprio cosa augurarmi per Cariati da qui a dodici mesi. Insomma, sarebbe il caso che si pensasse a costruire un’alleanza politica che guardi finalmente con capacità, dedizione, senso di appartenenza e professionalità al futuro del Paese. 

Non sarà semplice ri-costruire un discorso nuovo di partecipazione dal basso, volto in specie a superare i soliti blocchi politici che si alternano al vertice di Palazzo Venneri da qualche decennio. Occorrono forze nuove, rappresentate perché no da tanti giovani capaci di prendersi le redini di un Paese che ha l’obbligo di guardare al loro futuro. In fondo, l’occasione unica del Piano di resilienza nazionale, del quale tanto si parla, punta proprio a favorire l’implementazione di un territorio che sappia rispondere ai fabbisogni delle nuove generazioni. 

Insomma, non dimentichiamo che la priorità delle priorità è rilanciare Cariati come Paese. Se non si fa questo, è possibile ritrovarsi nuovamente al punto di partenza. Sarebbe ingiusto per i cariatesi e per chi ne è legato affettivamente. Perché i “Davide Santoro” di Cariati, e ce ne sono tanti e bravi, non ci riflettono su un attimo?!

Nicola Campoli 

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