CARIATI. “Amedeo Fusco racconta Frida Kahlo”

Non tutto accade per caso… a Cariati

Una mattina dei primi di agosto, ricevo la telefonata di Carmela Sciarrotta, Presidente dell’Associazione “Radici”, che mi chiede di proporre all’Associazione “Lega Navale Italiana”, sezione di Cariati, di cui mi onoro di far parte in qualità di Delegato Scolastico, di ospitare uno spettacolo dell’attore e regista di teatro, poeta, Amedeo Fusco.

Comprendendone sin da subito la valenza della proposta, le riferisco che ne avrei parlato con il Presidente, Francesco Cufari.

Come è mia consuetudine, mi pregio di approfondire la conoscenza dell’artista, attraverso la lettura di articoli e fonti sul web, recensioni sull’opera letteraria che avrebbe dovuto essere portata in scena anche a Cariati, dopo la prima a Ragusa Ibla.

“Amedeo Fusco racconta Frida Kahlo”, questo il titolo dell’opera, senza conoscerne il contenuto, rimango affascinata dalla scelta effettuata da Amedeo Fusco nell’aver voluto rappresentare la vita e l’arte di Frida Khalo, pittrice messicana dotata di una personalità molto forte, riluttante verso ogni convenzione sociale, spirito indipendente e battagliero.

Proprio quest’anno, avrei voluto porre all’attenzione dei miei studenti dell’IIS di Cariati, la figura di Frida Khalo, come esempio da collegare alle questioni e alle lotte per l’uguaglianza di genere.

“Nulla accade per caso”… lo spettacolo di Amedeo Fusco mi avrebbe potuto offrire gli spunti per affrontare la delicata tematica con i ragazzi.

La proposta di mandare in scena la rappresentazione teatrale di Amedeo Fusco viene vagliata positivamente dai soci del Direttivo che già conoscono l’autore, originario di Scala Coeli, e di cui ne hanno condiviso in passato alcune esperienze. In pieno accordo, il 12 agosto si decide di ospitare, presso la sede della Lega Navale di Cariati, la conferenza-spettacolo. La mattina del 12, nella sede all’interno dell’area portuale, fervono i preparativi per l’allestimento della scena e qui incontro, per la prima volta, Amedeo. Dalle prime battute con lui, mi sembra di conoscerlo da sempre, tanti gli interessi in comune, ma soprattutto, la sua capacità immediata di entrare in empatia e stabilire una proficua comunicazione. Capisco subito di trovarmi davanti ad una sorta di moderno giullare, un personaggio multiplo, capace di esprimersi in diverse arti e alla ricerca continua di “moderne corti” in cui esibirsi. Non so perché, ma nella mia mente riaffiora il ricordo di Dario Fo in “Mistero buffo”. In pochi minuti, apprendo le fasi salienti della sua vita artistica e, a tratti, anche di quella privata, che, a sprazzi, affiora in tutto quello che dice. Sono curiosa di vederlo in scena, in veste di attenta e scrupolosa spettatrice.

Causa maltempo, lo spettacolo del 12 agosto salta e viene rinviato al 15 agosto, in una serata di mezza estate calda e afosa. Alle ore 22 Amedeo Fusco va in scena!

Nella splendida cornice del porto turistico, con una luna piena che inizia ad essere calante ma sufficiente a irradiare di luce la sede della lega Navale e noi spettatori, tutto è pronto, anche Gilberto, il figlio che lo affianca ovunque, alla sua postazione di fonico e addetto luci.

La magia inizia, piano piano Frida e Amedeo diventano un tutt’uno, le loro vite s’incrociano, si dipanano parallelamente. Comincio a vedere rappresentati entrambi, Amedeo e Frida, i loro trascorsi e il loro impegno nel sociale, in politica, nell’arte. Amedeo racconta alcune verità dolorose che non riescono ad essere raccontate se non passando per la paradossale via dello scherzo giullaresco che sembra essere l’unico strumento possibile, anche di denuncia. “Ciò che è giusto, ciò che conviene”, infatti, è l’emblematica frase che l’attore/autore, ripete spesso all’interno di una comunicazione linguistica basata su tante parole, musica, immagini e video della vita di Frida, ma soprattutto, su azioni mimiche tipiche dei giullari abituati a viaggiare e confrontarsi con un pubblico sempre diverso. Così, ritrovo anche Gramsci e il suo principio secondo cui “La cultura è il quinto dito della lotta operaia”, ma anche il principio che Amedeo sembra voler affermare “Si parte da dove veniamo per saper dove andare”, con un bagaglio dalla forte portata ideologica e che vuole trasmettere al pubblico. Ma non è facile seguire soltanto “Ciò che è giusto”… così come capiamo nella parte della pièce che fa riferimento all’esperienza artistica di Rivera e Frida negli Stati Uniti.

Ora, però, non voglio raccontarvi altro su ciò che va visto di persona e vissuto in simbiosi con l’artista e la scena!

Si tratta di un percorso emozionale da vivere intimamente in cui le vite di Frida e Amedeo ci servono quali fonte di ispirazione per l’affermazione del proprio sé, qualunque esso sia!

Decidete, se ve ne sarà fornita nuova occasione, di essere anche voi protagonisti di questo percorso emozionale capace di far vibrare intensamente cuore e anima e di arricchire di nuova linfa vitale i giorni del nostro futuro…

Ringrazio Carmela Sciarrotta, Presidente dell’Associazione “Radici” di Cariati per la sensibilità e la tematica proposta!

Ringrazio Francesco Cufari, Presidente della Lega Navale Italiana, sezione di Cariati e il suo Direttivo per aver saputo cogliere e donare alla città di Cariati un’opportunità dall’alto valore culturale e artistico.

Prof.ssa Daniela Mancini

Delegato Scolastico Lega Navale Italiana, sezione di Cariati

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