Ritornano alle cronache, i cipressi del cimitero di Caloveto o meglio quella che, per secoli, è stata la flora del luogo santo incredibilmente recisa, esattamente, due anni fa: era il 21 luglio 2021!
Quel taglio ha dato il via ad iniziali contestazioni da parte di qualche calovetese, sviluppatesi in “briose” polemiche fino a vergare denunce penali!
Destinatario di queste ultime, lo ricordiamo, è stato Tommaso Greco, cittadino di Caloveto e direttore del centro interdipartimentale di Bioetica dell’Università di Pisa: Greco, che è professore ordinario di filosofia del diritto e di interpretazione giuridica nel dipartimento di Giurisprudenza presso quella Università, attraverso le pagine del suo Laboratorio Camenzid (una pagina Facebook) ha fortemente criticato il gesto compiuto dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco, Umberto Mazza, tanto da essere, da quest’ultimo, successivamente, querelato!
Atto che, pochi giorni addietro, è stato “parzialmente” archiviato!
:” In questo provvedimento -dichiara Tommaso Greco- si ritiene che l’articolo pubblicato, rappresenti una legittima contestazione e che il sottoscritto, seppur con espressioni forti, si sia fatto portavoce di quella parte della cittadinanza, contrariata dall’abbattimento di quei cipressi. É già un importante risultato -prosegue Greco- che il magistrato inquirente ritenga non sussistere l’ipotesi della diffamazione. Di certo -conclude Tommaso Greco- l’amministrazione comunale ha sprecato soldi dei contribuenti per le parcelle dei legali che, invece, potevano essere evitati: il “delitto del cimitero” attende ancora chiarimenti e le dovute scuse per la ferita alla memoria ed alla identità di Caloveto e dei calovetesi”.
Siamo tutti curiosi di conoscere il “movente” che ha portato al “delitto del cimitero”!
Antonio Loiacono
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