Sarà un’impresa il prossimo 4 Marzo per noi democratici.
All’indomani dell’individuazione dei papabili candidati, alle prossime politiche, per il centro-sinistra, sorgono molteplici perplessità negli esponenti democratici.
Soprattutto, nel territorio dell’alto ionio cosentino. Un piccolo pezzo di Calabria abbandonato, ormai da decenni, dove è quasi impossibile essere rappresentati, nell’emiciclo parlamentare, da uomini del territorio.
Quel che più impressiona è l’assoluto silenzio, quasi assenso, delle autorità locali, che ormai assuefatte dal cattivo andazzo, desistono da ogni forma di protesta.
Non è questo però il caso del giovane segretario dem Giuseppe Arcangelo, il quale afferma: “abbiamo serie difficoltà a diffondere l’idea che l’Italia possa meritare di essere nuovamente trainata da una squadra di centro-sinistra. Per noi sarà molto dura convincere i nostri cittadini che la squadra giusta sia quella del Pd”.
Aggiunge poi sulla realtà locale: “è inaccettabile che ancora oggi, dopo decenni, lo ionio cosentino non possa sperare di eleggere un uomo del territorio che, quale soggetto più vicino alla realtà locale, conosca bene i problemi della stesso. La base del Pd, i segretari del Pd, quelli locali, quelli provinciali, quelli regionali, non devono chinare la testa, ma devono chiedersi se effettivamente siano state intraprese le giuste decisioni, anche perché sarebbe troppo semplice dopo il 4 Marzo giungere a conclusioni diverse.
Io questa criticità la faccio emergere sin da oggi, perché farlo dopo il 4 Marzo sarebbe irrilevante e rinvierebbe ancora una volta una seria assunzione di responsabilità della nostra classe dirigente.
Chi vi parla è uno che tiferà e voterà ancora una volta per il Pd, non so se il partito stia facendo la stessa cosa con la fiducia dei propri rappresentanti locali e soprattutto con la speranza dei propri elettori”.
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