Numerosa partecipazione, ospiti la poetessa Anna Lauria e il duo artistico Soeve e intense testimonianze
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No more silence. NON PIU’ SILENZIO. Un video con questo significativo titolo, della Compagnia Streben Teatro di Treviso, ha aperto l’incontro di riflessione e impegno a sostegno della lotta contro la violenza sulle donne, che si è tenuto lo scorso 25 novembre, Giornata Mondiale dedicata a questo tema, presso il Museo del Mare, dell’Agricoltura e delle Migrazioni di Cariati. Eravamo in tanti nella sala convegni del museo, a confrontarci, riflettere sui dati terribili dei femminicidi in Italia, come quello, di Giulia Cecchettin, vittima n. 107 dell’anno in corso. Dati in costante aumento, che letti anche in un contesto internazionale di oppressione e negazione delle fondamentali libertà, rappresentano una chiara violazione dei diritti umani che da sempre denunciamo con forza e, nello stesso tempo, cerchiamo di prevenire e combattere con gli strumenti culturali, le potenzialità e la forza comunicativa dei linguaggi di cui disponiamo: la parola, la poesia, l’arte e la musica.
L’incontro ha visto la presenza istituzionale e i contributi del sindaco Cataldo Minò, della Vice sindaco e Delegata alle Pari Opportunità Maria Crescente, della Presidente del Consiglio Comunale, nonchè Delegata alla Cultura Alda Montesanto, le quali hanno informato dell’istituzione della Commissione comunale delle Pari Opportunità .
Importante l’apporto di Anna Lauria, poetessa ospite, che con il suo intervento e i suoi versi ha dato forza all’impegno contro la violenza sulle donne, e ha presentato, con la redattrice della sigla editoriale Informazione&Comunicazione, Erminia Madeo, la sua ultima sillloge “Elogio dell’attesa”.
Altrettanto quello di Soeve, ovvero Sonia Quercia e Veronica Martino che, insieme all’artista Maria Rosaria Cozza hanno dato vita a una performance molto suggestiva sull’anima ferita della donna, impersonata da una modella vestita di bianco e da immagini multimediali proiettate sul suo corpo.
Non sono mancate le testimonianze, a partire da quella, forte e commossa, di Fiore Santoro, nipote di Battistina Russo, donna di Cariati vittima di femminicidio nel 2017, che ha invitato le donne in difficoltà a parlare, a confidarsi, a chiedere aiuto; a seguire gli interventi del direttore di CariatiNet, Cataldo Formaro, e della Presidente di TerraVerde, Nella Leo.
Maria Vyagizina, con la sua musica d’arpa, ha aggiunto armonia e bellezza ai vari momenti, in cui si è dato spazio anche alle opere pittoriche e agli allestimenti di donne artiste, come le stesse Maria Rosaria Cozza e Anna Lauria, Concettina Scorpiniti e Carmen Passavanti.
È importante rompere il silenzio, rifiutare la violenza, ogni genere di violenza, e più che mai la violenza contro le donne. È necessario che in ogni ambito di azione e di vita diciamo #basta, e ci impegniamo a denunciare ogni forma di ingiustizia o abuso; a tendere una mano con responsabilità e senso di sincera solidarietà a chi di violenza è vittima o vittima potenziale, cercando di intervenire al minimo segnale. Occorre che ci sia una rete di protezione, di aiuto, di controllo; troppe volte manca, e un semplice “no”, può uccidere, come è successo a Giulia, a Battistina, a tante altre donne, di questo tempo e di quello passato. In Italia, patria dei diritti, o nei luoghi del mondo, come l’Iran, l’Afghanistan dove i diritti sono ancora un motivo per cui combattere, sogno da realizzare. Ma per fortuna le donne non ci stanno più; ora parlano, gridano, insieme a tanti uomini che le affiancano e le sostengono. No more silence. NON PIU’ SILENZIO. Grazie a chi è stato con noi, INSIEME PER DIRE #BASTA alla violenza sulle donne e a ogni forma di violenza.
(Assunta Scorpiniti, Direttrice del museo e curatrice dell’incontro).
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