
USCIRE DA LOGICA RIVENDICAZIONI TERRITORIALI DIMA: BASTA PIAGNISTEI E PIÙ AUTOCRITICA UNITÀ DITALIA, SENZA SUD NON CÈ SVILUPPO ROSSANO (Cs), Domenica 10 Aprile 2011 Aeroporto di Sibari, uscire dalla logica della rivendicazione territoriale fine a se stessa; non solo con il Nord, ma anche allinterno di casa nostra. Abbandonare la logica del piagnisteo e contribuire, ognuno per la propria parte, ad uscire da questa condizione. Lo sviluppo del Paese passa e dipende dal Sud. Sono, questi, alcuni dei passaggi, dellintervento dellOn. Giovanni DIMA, chiamato a relazionare, ieri, Sabato 9, nel corso della nuova lezione dedicata allUnità dItalia promossa ed organizzata dallUniversità Popolare diretta dal Preside Giovanni SAPIA. Nuove lettere meridionali. È, questo, il titolo della rivista trimestrale diretta da Cesare MARINI che ha rappresentato il punto di partenza dei diversi interventi susseguitisi nel corso del partecipato appuntamento ospitato dalla Sala Rossa di Palazzo San Bernardino, nel centro storico. Allincontro, coordinati dal Prof. Gennaro MERCOGLIANO, hanno partecipato e sono intervenuti, oltre al Direttore SAPIA, allo stesso On. MARINI e allOn. DIMA, anche lOn. Mario BRUNETTI, lAvv. Amerigo MINNICELLI, il Prof. Domenico CASSIANO ed il Prof. Giuseppe TREBISACCE. Il Mezzogiorno ha detto lOn. DIMA è a macchia di leopardo, non è una realtà geografica e territoriale che interagisce; è diversa, piuttosto, per conformazione geografica, economica, turistica e culturale. Si differenzia, in questo, dalla Padania. Ben venga una sana capacità di autocritica. Occorre rimuovere i guasti della cultura imperante degli anni 60 che voleva imporre, per esempio, modelli di sviluppo estranei a questo territorio, dicendo no a questo o a quel modello di industrializzazione, in questo o in quel territorio. Dalle difficoltà di individuare una data simbolo unica per festeggiare lUnità dItalia ai 20 anni della Lega che rappresenta, paradossalmente, il partito, in Parlamento, più longevo; dalla questione aeroporto di Sibari alle infrastrutture, dai collegamenti viari assenti o carenti allimmigrazione ed emigrazione. Questi, alcuni dei punti toccati dai diversi interventi. Nel corso della lezione è stato letto dal Dott. Franco CIRÒ, Il canto dei nuovi migranti del poeta calabrese Franco Costabile.
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