Ribadiamo ciò che abbiamo scandito senza mezzi termini, a più riprese, durante la gestione commissariale Scopelliti: il piano di rientro sanitario non è un atto amministrativo, ma bensì un atto criminale perpetrato ai danni dei cittadini calabresi da parte del Governo e di chi lo ha rappresentato nelle vesti di commissario ad acta. Le conseguenze ed i danni alla salute ed alla dignità di intere comunità sono incalcolabili. Sembra che il nuovo commissario Scura, con il beneplacito del Governo, stia proseguendo esattamente nella direzione del proprio predecessore, cioè tagliando servizi ai cittadini e lasciando totalmente intatti tutti gli interessi squallidi che si annidano da tempo nella sanità calabrese, a partire da concorsi originali ed affitti megagalattici. Da questo punto di vista l’azione delle istituzioni regionali risulta ancora totalmente inefficace: ad Oliverio ribadiamo l’invito a chiedere, con forza, l’interruzione immediata del commissariamento piuttosto che la mera sostituzione del commissario, in quanto la storia dell’Italia e della Calabria ci hanno insegnato che i commissariamenti non sono altro che strumenti di potere senza alcuna pubblica utilità. Ad ogni modo Scura, il Governo e la Regione sono responsabili in questo momento di una situazione inaccettabile e priva di ogni legalità: gli ospedali di Rossano e Corigliano Calabro, con particolare riferimento ai servizi di pronto soccorso, sono in perenne e disumana emergenza. La costituzione dello Spoke Rossano-Corigliano, di cui la responsabilità politica è quasi totalmente dell’ex onorevole Giuseppe Caputo, si è rivelata (come ampiamente previsto) un disastro epocale, una ferita lacerante per la sibaritide e le nostre comunità. Gli enti responsabili, a partire dal commissario Scura, anche a fronte delle ultime sentenze del Consiglio di Stato, hanno il dovere di avviare immediatamente il processo di riapertura degli ospedali di Cariati e Trebisacce ed il ripristino delle piene funzionalità degli ospedali di Rossano e Corigliano, abolendo l’accorpamento. Alla regione il dovere di attrezzarsi per fare pulizia all’interno delle organizzazioni sanitarie, ancorate a squallidi apparati politico-affaristici: la Giunta Oliverio, da questo punto di vista, è ancora latitante. Ribadiamo infine la necessità impellente di costituire un registro tumori dettagliato dell’intero territorio regionale e di fornire alle strutture ospedaliere strumenti ormai imprescindibili come la TAC-PET: il fatto che nel 2015 centinaia di pazienti debbano recarsi in Campania per esami fondamentali come questo è semplicemente agghiacciante. Quelli di cui parliamo non possono essere considerati nemmeno atti politici: si tratta di doverosi atti di civiltà, per cui riteniamo inammissibile ogni ritardo o giustificazione. I soldi in Calabria si trovano per cose ben meno importanti; si trovino, ed in fretta, anche per questo. Movimento TERRA e POPOLO
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