Un appello al Presidente del Consiglio E. Letta … affinché guardi alle condizioni di abbandono della Calabria ionica.

Cariati, 4 settembre 2013 Illustre On.Enrico Letta Presidente Consiglio dei Ministri Palazzo Chigi Piazza Colonna, 370 e-mail centromessaggi@governo.it fax 06 6779 3543 00187 Roma Illustre Presidente Letta, vado in vacanza da un po’ di anni con la famiglia, circa venti, nel basso ionio cosentino. Di preciso a Cariati, ultimo Comune della provincia di Cosenza, a ridosso di quella di Crotone. Torno spesso in loco nella stagione invernale e primaverile. La serenità del luogo, Le assicuro è inebriante, rispetto al clima caotico di una grande città come Napoli. Non so se è mai stato in zona. La stessa ha un potenziale turistico unico, non da meno di tante altre coste delle Regioni italiane del Nord, quanto del Sud, Isole comprese. Da alcuni anni, mi addolora costatare, tuttavia, lo stato di precarietà che interessa l’intera area della Sibaritide. A tale scopo, denuncio le criticità della situazione, con dei miei contributi e “grida di dolore” sullo spazio virtuale di un sito web di informazione locale: www.cariativacanzealmare.it, sul quale pubblicherò questa mia lettera aperta. La realtà continua, ahimè, a peggiorare, al punto di evidenti incertezze sul futuro dell’area. E’ inutile evidenziarLe i tantissimi giovani che una volta finita la scuola superiore, abbandonano i loro Comuni d’origine, per cogliere occasioni di studio e di lavoro in Italia e in Europa. Paesi che d’inverno si spopolano. Restano i giovani in età scolare e gli anziani, e per lo più persone di mezza età, che hanno un impiego pubblico o una piccola attività imprenditoriale. Stanno venendo meno i servizi primari, utili alla sopravvivenza della collettività. Mi riferisco nello specifico all’Ospedale V. Cosentino di Cariati, ormai in piena smobilitazione, al Tribunale di Rossano, dove si sta lottando, in queste settimane e Lei ne è venuta a conoscenza, per la sua salvaguardia, dopo il decreto di accorpamento dell’ex Ministro della Giustizia Severino. Identica situazione vive l’Aeroporto S. Anna di Crotone, per non dire della linea ferroviaria, sul versante jonico, che non fa invidia, senza dubbio, a nessun Paese del terzo mondo. Le aggiungo solo per cronaca le future trivellazioni in mare, previste a breve di fronte alla costa alla ricerca del petrolio, che rischiano di distruggere quel valore naturalistico impareggiabile che è: la risorsa mare. Mi chiedo, e Le domando, perché accade tutto ciò? Quale disegno oscuro, non chiaro ai molti, c’è per questo territorio della punta meravigliosa del nostro Stivale, al punto di innescare nelle persone che risiedono e che hanno piacere di trascorrere le loro vacanze, ogni giorno sempre di più, un sentimento di rabbia? Non ho risposte alle mie domande. Sembra che il suo Governo, tra le tante difficoltà, punti alla crescita del Sud della nostra penisola. Allora, Le chiedo di trasferire, nel limite del Suo possibile, un’iniezione di fiducia ai tanti italiani che vivono in loco per tutto l’anno o solo per alcuni mesi. Bisogna smetterla di dubitare sulle possibilità di crescita e sviluppo di questa parte d’Italia, che non è certamente da meno alle altre aree del nostro Paese. Un’azione coesa e sinergica, centralmente condivisa, deve aiutare a sprigionare le grandi energie e risorse naturali che insistono sul territorio. Il primo passo non può essere che il Suo. Ci vorrà del tempo per farlo. Importante è, però, farlo. La ringrazio della Sua attenzione e Le porgo i miei più cordiali saluti Nicola Campoli

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