UMANI LA PROSSIMA VOLTA (Chiara, una voce fuori dal coro)

Chiara allude, nell’amara riflessione che segue e che sono fiero di poter proporre ai miei lettori, ed ai lettori tutti di Cariatinet, ad uno dei più feroci aforismi di Ennio Flaiano: “Gli italiani sono un popolo di buoni a nulla capaci di tutto”. Mi piace, al riguardo, dire che questa giovane studentessa universitaria ne smentisce, oltre a questo, anche un altro: “gli italiani sono sempre pronti a correre in soccorso del vincitore”. Flaiano, almeno per quanto riguarda la maggioranza, ha ragione; ma Chiara appartiene alla minoranza degli italiani che non lo fanno. Una minoranza sparuta, oggi oggetto della derisione e dello sghignazzo di chi ha vinto e di chi, appunto, si è affrettato a correre in suo soccorso. Ma quella minoranza salva il nostro onore e la nostra dignità. E la nostra speranza.

GRF

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Italiani, brava gente. Non si dice così? Mi è sempre sembrato solo uno stupido modo di dire, ma, neanche a dirlo, ho sempre sperato che fosse vero. Italiani: buoni a nulla, ma capaci di tutto. Eccone un altro. Attenzione, però, non sono così sicura che si tratti di un complimento.

Oggi, a Torino, piove. Salto al volo su un tram e mi sembra che sui volti della gente non ci sia traccia delle elezioni europee di ieri. Intanto, dagli auricolari, David Bowie mi urla nelle orecchie We can be heroes just for one day! Sì, possiamo essere eroi anche solo per un giorno.

Non è mia intenzione fare un’analisi del voto. Ci sono tante persone di gran lunga più competenti a cui spetta il compito di commentare numeri e percentuali. E poi, diciamocelo, i dati parlano da soli. Se la situazione europea è preoccupante, quella italiana è a dir poco avvilente. Questo, almeno, è il parere di chi scrive. I venti d’odio hanno scardinato la porta d’ingresso della nostra casa già fatiscente. Un piccolo capitano entra in trionfo, scattandosi un selfie e indirizzando bacioni ai vinti.

Sono giorni che la pioggia non ci dà tregua, qui a Torino. Facendo lo slalom tra le pozzanghere, mi sembra che debba piovere un po’ ovunque oggi. Rifletto sulla mia fortuna. Sono nata libera, e la libertà non me la sono  dovuta guadagnare, l’ho acquisita alla nascita. Mi è stato insegnato il rispetto, per chi è come me e per chi è diverso, e mi è concesso di studiare. Sono cresciuta in una famiglia di vedute aperte e di opinioni politiche eterogenee, e ho potuto costruirmi una visione personale. Mi sono stati trasmessi dei valori, e mi è stato ripetuto che non solo bisogna imparare la Storia, ma da essa bisogna imparare.

Ricordo ancora gli occhi di mio nonno, il padre di mio padre, quando mi raccontava di come prese parte alla Resistenza. La voce rotta per quelle storie di corse nei campi per sfuggire ai nazisti e di proiettili schivati. La lotta per la conquista della Libertà. Ci teneva a ricordarmi che a resistere non furono solo i “rossi”. La vita, in fondo, non è bianco o nero, ma un continuum di sfumature. E noi possiamo, e dobbiamo, decidere da che parte della Storia stare. E l’altro nonno, il mio mentore, uomo di grande cultura, autorevole e carismatico, mi educò alla sensibilità.“Diffida di tutto ciò che finisce per -ismo – ripeteva – Gli estremi sono molto pericolosi”. E che la paura non costruisce ponti, ma muri. Retorica, vero, ma come commentare diversamente il voto espresso ieri? Un’opposizione ai populismi non pervenuta, una sinistra ferita e ancora incapace di essere un’alternativa valida, una destra berlusconiana anonima e orfana di un, seppur controverso, leader. Ne esce un solo vincitore.

Che cosa è successo nell’arco di due generazioni? Forse i nostri genitori hanno dimenticato le parole dei sopravvissuti. Forse la mia generazione, cresciuta nell’agio e nell’apatia, parte scoraggiata e vinta in partenza.

Che cosa ci è successo? Condanniamo l’umanità e celebriamo la mediocrità. Che cosa racconteremo ai nostri figli, e ai figli dei nostri figli? Che eravamo distratti mentre ciò accadeva? We can be heroes just for one day. Sì, mi piace pensare che un atto di coraggio possa cambiare davvero le cose. Sì, mi piace sperare che ci sia un modo perché le colpe dei padri non ricadano sui figli.

Oggi, un po’ ovunque, piove. Soffocano sull’asfalto gli ideali europeisti.

In un periodo storico in cui restare umani è un grande atto di eroismo, possiamo essere eroi anche solo per un giorno. Avremmo potuto.

Magari la prossima volta.

Chiara Bolla

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