Tragedia a Isola Capo Rizzuto

Sono morti, probabilmente, soffocati

Tragedia Isola Capo Rizzuto

Sepolti vivi in una buca di cinque metri circa da loro stessi scavata per ripristinare la fognatura di una abitazione.

Un uomo, insieme a tre operai, che per lui stavano lavorando.

La tragedia è avvenuta intorno alle 22,30 di sabato in località Sant’Andrea di Sant’Anna a Isola Capo Rizzuto.

I carabinieri che indagano hanno sequestrato il mezzo meccanico di proprietà di una delle società del gruppo Marrelli.

L’escavatore che è stato utilizzato per i lavori aveva ammucchiato la terra sul margine della buca.

La pioggia che, nel frattempo, aveva iniziato a venir giù in maniera copiosa ha causato lo smottamento del terreno riportando l’enorme massa di terra sopra la loro testa.

Sono morti, probabilmente, soffocati.

A nulla sono valsi i tentativi di recuperarli da parte degli altri quattro operari che si trovavano sopra la buca, salvi per miracolo.

Il terreno dove è accaduta la tragedia è di proprietà della holding Marrelli, che opera oltre che nel campo della Sanità, titolare di una delle cliniche private più all’avanguardia del Meridione, è altresì specializzata nella costruzione e ricostruzione di protesi dentarie richieste in tutta Italia.

Alla holding fa capo anche l’azienda agricola che opera nel settore lattiero-caseario.

Al momento della disgrazia, in casa era presente la moglie di Massimo Marrelli, l’architetto Antonella Stasi, che in passato è stata il vice presidente della giunta regionale di centro-destra della Calabria.

Le vittime, oltre Massimo Marrelli, 59 anni, titolare dell’omonimo gruppo a cui fanno capo diverse strutture sanitarie nel Crotonese, sono Santo Bruno, 53 anni di Isola Capo Rizzuto, Luigi Ennio Colacino, 45 anni di Cutro, Mario Cristofaro, 49 anni di Crotone. Alla scena hanno assistito altri 4 operai che erano con loro e hanno dato l’allarme.

Le indagini sono affidate alla tenenza dei Carabinieri di Isola Capo Rizzuto. La Procura della Repubblica di Crotone ha aperto una inchiesta. Il sostituto procuratore Andrea Corvino, che questa mattina ha effettuato un sopralluogo sul posto della tragedia, dopo gli accertamenti medico legali ha disposto la riconsegna della salme alle famiglie.

Ma la Protezione civile della Calabria, dopo un primo sopralluogo, esclude un collegamento con l’ondata di maltempo e individua la causa dell’incidente in un ” movimento di terra innescato da un incauto sbancamento”.

Il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, ha espresso profondo cordoglio: “Sono letteralmente sconvolto dalla tragedia di stanotte a Isola Capo Rizzuto. Quattro vite umane travolte – afferma Oliverio – rappresentano un prezzo troppo grande. Alle famiglie colpite da questo tremendo lutto giungano le mie più sentite condoglianze.

Ho sentito Antonella Stasi, moglie dell’imprenditore Massimo Marrelli.

Le ho espresso il mio cordoglio per la morte di Massimo, un imprenditore di successo che con la sua vulcanica energia, il suo lavoro e la sua determinazione ha realizzato tanto”.

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