SS 106: LO SVILUPPO SI FERMA A METÀ, IL BASSO IONIO COSENTINO RESTA ISOLATO

I lavori sulla SS 106 avanzano ma il tratto Corigliano-Rossano fino a Crotone resta bloccato lasciando i piccoli centri del Basso Ionio senza infrastrutture e prospettive di sviluppo

Tratto della SS 106 che attraversa il Comune di Cariati

Antonio Loiacono

Mentre i lavori per il potenziamento della SS 106 tra Sibari e Corigliano-Rossano e Catanzaro-Crotone (quasi 4 miliardi di euro!) stanno finalmente per partire, il tratto dimenticato che collega Corigliano-Rossano a Crotone resta un’eterna promessa non mantenuta. Un vuoto infrastrutturale che condanna i piccoli centri del Basso Ionio cosentino a rimanere ai margini e lontani dai servizi essenziali, fuori da qualsiasi piano di sviluppo concreto!

Ottanta chilometri separano Corigliano-Rossano da Crotone. Se adeguatamente modernizzati, si potrebbero percorrere in soli 40 minuti, migliorando la sicurezza e la mobilità dell’intera fascia ionica. Eppure, mentre altrove si procede con progetti e finanziamenti, questo tratto resta bloccato nella burocrazia, relegato alla fase di valutazione d’impatto ambientale, senza certezze su tempi e realizzazione (si parla di 4,3 miliardi di euro necessari per il completamento). Nel frattempo, i cittadini della fascia ionica continuano a viaggiare su una strada precolombiana molto pericolosa, teatro di frequenti incidenti, spesso mortali. Ogni ritardo non è solo un disagio, ma una questione di sicurezza e di diritto alla mobilità.

I centri dell’entroterra ionico calabrese sono già privi di servizi sanitari adeguati, trasporti efficienti e opportunità lavorative. Senza un collegamento stradale moderno, il divario con il resto della regione si allarga sempre di più. Ospedali, scuole, stazioni e aeroporti restano lontani, non solo in chilometri, ma anche nelle possibilità reali di accesso.

Il rischio? Spopolamento, declino economico, isolamento. La Calabria non può permettersi di escludere una parte del suo territorio dal progresso.

I lavori sulla SS 106 tra Sibari e Corigliano-Rossano stanno finalmente per partire, segnando un passo avanti importante per la mobilità e la sicurezza stradale, ma il problema non sarà risolto finché tutta la SS 106 non verrà adeguata a doppia carreggiata lungo l’intera fascia ionica. Non basta potenziare un tratto e lasciare il resto in attesa di un futuro indefinito.

L’eterna attesa del tratto Corigliano-Rossano – Crotone non è solo un problema viario, ma una ferita aperta per un’intera comunità. Ogni ritardo condanna il Basso Ionio all’isolamento, ogni promessa mancata alimenta il divario con il resto della regione. Non si può parlare di sviluppo infrastrutturale mentre un’intera fascia della Calabria resta priva di collegamenti moderni e sicuri.

Ora servono azioni concrete, non parole. La Calabria non può più permettersi un progresso a metà. Il tempo dell’attesa è finito: o si realizza l’intero tracciato, o si condanna ancora una volta questa terra all’abbandono. Chi ha il potere di decidere è chiamato a rispondere: il Basso Ionio sarà parte della Calabria che cresce o resterà l’ennesima promessa mai mantenuta?

 

 

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