SANITÀ, URGE RICOGNIZIONE REPARTI NON OPERATIVI

SANITÀ, URGE RICOGNIZIONE REPARTI NON OPERATIVI CAPUTO: VERIFICARE ANCHE TRASFERIMENTI CLIENTELARI SOLIDARIETÀ MEDICI E INFERMIERI AGGREDITI IERI Rossano (CS), Mercoledì 16 Giugno 2010 – Al di là delle attestazioni di vicinanza e solidarietà ai medici ed agli infermieri dell’ospedale di Rossano, ancora una volta purtroppo vittime di inqualificabili ed intollerabili gesti di violenza gratuita, abbiamo oggi il dovere di indicare ed esigere soluzioni rispetto a quello che è diventato un problema serissimo. È quanto ha ribadito al Commissario Asp Avv. DE ROSE, in un incontro tenutosi a Cosenza, il Presidente della prima Commissione Affari Istituzionali della Regione Calabria On. Giuseppe CAPUTO. «In attesa del nuovo ospedale – ha dichiarato l’On. CAPUTO- anche ma non soltanto alla luce dei gravi fatti che si ripetono in un contesto ospedaliero depotenziato in termini di personale ad ogni livello, diventa necessario ed urgente procedere ad una ricognizione scientifica di tutti gli attuali reparti non operativi nei 4 ospedali di Cariati, Trebisacce, Corigliano e Rossano, e trasferire le risorse umane non utilizzate verso quei reparti operativi ma, come nel caso dell’ospedale di Rossano, carenti di personale e covo disagi di ogni tipo all’utenza ed allo stesso personale. L’attesa dell’ospedale nuovo, nelle more di scelte definitive ed inevitabili di razionalizzazione della spesa sanitaria, non può e non può e non deve azzerare le necessità e le esigenze urgenti, vissute ogni giorno dalle popolazioni del territorio, di garantire oggi, per gli ospedali con reparti operativi, la possibilità vitale di offrire servizi ed effettuare interventi in tutta normalità e sicurezza. Allo stesso tempo analoga ricognizione va fatta per i trasferimenti operati negli ultimi 12 mesi di medici e personale infermieristico che, per morivi clientelari, dai presidi ospedalieri sono stati artatamente distratti sul territorio. Non è più possibile aspettare. Servono segnali immediati e concreti, specie quando non comportano aggravi di spese. Rispetto a questo stato di cose – ha concluso l’On. CAPUTO- ed al deficit attuale che vivono realtà sanitarie operanti ma non messe in condizioni di fornire servizi efficienti, parlare confrontarsi ed aspettare soltanto l’edificazione del nuovo ospedale significa fare più danni di quanti si pensa forse di evitarne».

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