SALVATI: LE CONDIZIONI TECNICHE E FINANZIARIE PER LIBERARE L’IMBOCCATURA DEL PORTO  DI CARIATI CI SONO!

Cariati, 17 febbraio 2023 – A proposito dell’insabbiamento dell’imboccatura del Porto di Cariati, sento l’esigenza, da cittadino e da ex amministratore locale, di sottoporre all’attenzione dell’Amministrazione comunale e dei concittadini alcune osservazioni e suggerire delle proposte.

Come è noto la causa dell’insabbiamento dell’imboccatura del Porto è il riempimento delle “gabbie-trappole” situate in mare dietro il molo sopraflutto (braccio grande), che periodicamente andrebbero svuotate mediante lavori, che devono essere autorizzati dopo una lunga e complessa procedura.

Tuttavia negli scorsi anni non è stato possibile eseguire tale intervento per mancanza di fondi propri di bilancio, necessari sia per avviare l’iter procedurale (caratterizzazione delle sabbie, rilievo batimetrico, analisi, progetto, ecc.) sia per eseguire i lavori. Infatti, gli unici interventi eseguiti in passato sono stati finanziati da Enti sovra comunali (Provincia di Cosenza e Regione Calabria).

EBBENE, OGGI PER IL COMUNE DI CARIATI È POSSIBILE INTERVENIRE IMMEDIATAMENTE, ESSENDO CAMBIATE LE CONDIZIONI SIA TECNICHE CHE FINANZIARE. COME?

PRIMO: si potrebbe stoccare provvisoriamente in loco parte della sabbia accumulata nelle “gabbie-trappole”, che è stata già caratterizzata e risultata idonea al ripascimento in seguito all’iter svolto per i lavori regionali “Difesa costiera e ricostruzione del litorale Crosia-Cariati”, di prossima esecuzione da parte di una impresa locale, in modo da iniziare lo svuotamento delle stesse.

SECONDO: si potrebbe utilizzare l’iter procedurale (caratterizzazione delle sabbie, rilievo batimetrico, analisi, progetto, ecc.) – durato un anno e relativo ai lavori per liberare l’imboccatura del Porto, eseguiti dal FLAG “I Borghi Marinari dello Jonio” con finanziamento della Regione Calabria di circa 100.000,00 euro, ottenuto due anni addietro per lavori di livellamento con dragaggio delle sabbie dell’importo di circa 65.000,00 euro a base d’asta – per eseguire nuovamente i medesimi lavori, il cui costo ammonterebbe al massimo presumibilmente a quello precedente, ed abbassare così ulteriormente il fondale.

TERZO: per realizzare quanto proposto si potrebbe utilizzare lo strumento finanziario della “somma urgenza”, ricorrendone tutti i presupposti di legge e sussistendo i tempi tecnici per dare copertura finanziaria alla stessa nel redigendo bilancio di previsione, così come è stato fatto qualche giorno addietro per alcune procedimenti tra cui quello relativo alla futura realizzazione di un murales.

Sono certo che qualsiasi amministrazione locale accoglierebbe favorevolmente questi suggerimenti e realizzerebbe tali interventi “tampone”, che – a mio avviso – rispettano la normativa vigente in materia ambientale, finanziaria e della navigazione, in attesa di una soluzione definitiva del problema, rendendo così pienamente fruibile il nostro Porto, importante e fondamentale opera infrastrutturale strategica per uno sviluppo economico coniugato con la conseguente crescita occupazionale, oltre che per la marineria locale e per i tanti diportisti.

Auspico, nell’esclusivo interesse dell’Ente e dei cittadini, che facciano altrettanto l’Amministrazione comunale e l’attuale ristretta maggioranza consiliare.

Sergio Salvati

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