RIFIUTI,ANTONIOTTI AI SINDACI: MODERAZIONE E RESPONSABILITÀ

ROSSANO (Cs) Sabato, 5 Gennaio 2013 – Non ci risulta che vi siano state riunioni tra sindaci e comitati o movimenti per concordare l’uscita urgente dall’emergenza rifiuti territoriale o, per essere più chiari, per scegliere come togliere, domattina e non fra 1 anno, le montagne di rifiuti dalle strade delle nostre città. Non ci risulta neppure che sia stata fatta, da parte di qualche rappresentante di se stesso, l’analisi quantitativa della differenziata effettuata nei singoli comuni del territorio, così come invece viene fatta puntualmente per il solo comune di Rossano, i cui risultati sono peraltro in costante e solitaria crescita. Non ci risulta, inoltre, alcuna fantomatica proposta alternativa, che sarebbe stata avanzata dagli altri sindaci, diversa o addirittura opposta a quella falsamente attribuita al sindaco di Rossano. Ma soprattutto, non ci risulta che basti autoproclamarsi portavoce del mondo per poter partecipare di diritto o di fatto a riunioni tra sindaci o altri rappresentanti eletti dal popolo e chiamati ad assumersi, per mandato e per legge, tutte le responsabilità del governo locale. Queste premesse erano e restano doverose per respingere le fesserie ed il populismo ad orologeria di quanti, probabilmente con tanto tempo libero a disposizione, sono convinti di poter raccontare favole, inventandosi un nemico di turno, oggi il sindaco di Rossano, presentandosi come tuttologi e tribuni armati solo di parole, presunzione e arroganza. Il governo delle città e del territorio è un’altra cosa, seria, e richiede, a quanti come il sottoscritto sono stati eletti a suffragio diretto da migliaia e migliaia di rossanesi, di assumersi ogni giorno tutte le pesanti responsabilità per fronteggiare le numerose emergenze contingenti, nel solo interesse generale, rifiuti e salute pubblica in primis. E fino a quando non sarà sostituito il metodo della rappresentanza democratica, l’interesse della comunità ed il governo della cosa pubblica sarà demandato a quanti saranno stati scelti ed eletti dal popolo, non da se stessi. Se le chiacchiere, quindi, stanno a zero, entrando nel merito della complessa emergenza rifiuti in atto, aggravatasi nelle ultime settimane, è giunta ormai l’ora di mettere definitivamente al bando ogni eventuale o fumosa soluzione tampone, tra le tante accettate o subite fino ad oggi per assumersi tutti, i colleghi sindaci i primis, le proprie responsabilità. Senza mettere la testa sotto la sabbia come gli struzzi o con propagandistiche fughe in avanti. Se qualcuno, eccitato forse da scadenze elettorali o da altri interessi, pensa di poter cavalcare ondate populistiche e di continuare a fare demagogia sulla testa di Rossano, sede da decenni di discarica ed usata da tutti, non solo sta sbagliando strategia ma mina sin dalle fondamenta quell’esigenza di unità territoriale sulla quale ci siamo tutti impegnati più di una volta. Allora è bene che si sappia che la questione sul tavolo oggi non è affatto presidiare il Commissario o fare pressioni sul Prefetto perché venga rimesso in funzione l’impianto rossanese di Bucita. Chi lo pensa è fuori strada. Lo ripeto a chiare lettere per tutto il territorio: Rossano ha già dato. Stop. Sarebbe assurdo venire a sapere che l’unica preoccupazione attuale di qualche collega dovesse essere inscenare picchetti di protesta per forzature o soluzioni municipalistiche valide solo lo spazio di una giornata. Sia chiaro a tutti: la mia preoccupazione è quella di togliere subito la spazzatura dalle strade della nostra Città e di consentire la stessa cosa a colleghi del territorio. Ma non posso essere tirato per i capelli. La guerra a Rossano non soltanto non ha senso ma produrrà la sicura disunione del territorio su quella che dovrebbe invece essere una questione da risolvere insieme. Ecco perché, lo dichiaro sin da ora, non avrò alcuna remora, già da lunedì prossimo 7 gennaio ad adottare, se la situazione dovesse precipitare, anche decisioni drastiche relative all’accesso all’impianto di Bucita. Perché nessuno, sulla base dei propri calcoli ed interessi municipali o di casacca politica, può per un solo istante sentirsi autorizzato a giocare sulla pelle di una città che da sempre, in tema di rifiuti, è stata a totale disposizione del territorio senza chiedere mai nulla. Ora basta. Non sono più accettabili i no a prescindere e le chiusure pregiudiziali di chi non ha ancora capito, evidentemente, che il problema è di proporzioni gigantesche e che non si risolve con qualche autorizzazione alla giornata o con sotterfugi irresponsabili e che servono solo a scaricare i disagi su altri o sui prossimi giorni. Di questa irresponsabilità al governo le popolazioni non hanno bisogno. Annuncio, infine, che su mia espressa richiesta al capo di gabinetto Dott. MARTINO, in settimana entrante, i 38 sindaci del territorio parteciperanno in prefettura ad un incontro urgente per porre definitivamente la questione di una soluzione immediata, con l’individuazione e l’autorizzazione a scaricare in altre discariche già disponibili. Perché non vi sono altre soluzioni oggi. Chi afferma il contrario, se lo afferma, finge o pensa di offendere l’intelligenza degli altri, tenendo in stallo e sommerso di spazzatura tutto il territorio. Senza alcuna reale e alternativa via d’uscita. Colgo perciò l’occasione per invitare i colleghi sindaci ad un maggiore equilibrio, a maggiore moderazione ed maggiore responsabilità. La prepotenza e l’arroganza non pagano, soprattutto se si pretende di esercitarle in casa altrui.

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