NOTA STAMPA N.36 – FONTE: COMUNE DI CARIATI (Cs) – 3.3.2022
IL SINDACO: GENERA SOLO DISSERVIZI
CARIATI (Cs), giovedì 3 marzo 2022 – Emergenza rifiuti, subito il Commissariamento dell’ATO (Comunità d’Ambito Territoriale Ottimale) di Cosenza. Non fa altro che continuare a generare disservizi, disagi ed alti costi di gestione. Il rischio concreto è che la prossima e imminente stagione estiva ci vedrà costretti a vivere un’emergenza che procurerà anche danni di natura economica e di immagine. Evitare danni irreparabili alle comunità che vive di turismo.
È quanto contenuto nella richiesta inoltrata nei giorni scorsi dal Sindaco Filomena Greco al Presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto nel quale si rileva anche la necessità dell’urgente modifica della legge regionale 14/2014 relativa al riordino del servizio di gestione dei rifiuti urbani in Calabria. la richiesta è stata avanzata anche da altre amministrazioni comunali.
Negli ultimi mesi – sottolinea il Primo Cittadino – l’emergenza si è ulteriormente aggravata, peggiorando la già carente gestione del ciclo di conferimento e trattamento dei rifiuti indifferenziati e organico presso l’impianto TMB di Bucita dI Rossano gestito dalla società Ekrò.
I comuni – testimonia la Greco – non hanno più la certezza dello smaltimento di rifiuti indifferenziati; da una parte per le sempre più esigue capacità di trattamento giornaliero, dall’altra per la difficoltà sempre più crescente dello smaltimento degli scarti di lavorazione e ancora, per i mancati pagamenti.
La difficoltà organizzativa di funzionamento dell’ATO – com’è noto – è dovuta principalmente ad una legislazione regionale inadeguata e per la precarietà dell’ufficio di direzione. Occorre aggiungere che sino ad ora anche per la inefficacia della legge regionale e per l’inadeguatezza e la vetustà dell’impiantistica affidata, gli organismi dell’ATO non sono riusciti ad assumere decisioni che possano far intravedere, nel breve e medio tempo un miglioramento del ciclo dei rifiuti.
Le uniche certezze dei comuni al momento – conclude la Greco – sono rappresentate dalle spese lievitate in modo incontrollato, dall’aumento del costo di smaltimento degli scarti dovuti anche ai mancati conferimenti e alle lunghe attese presso l’impianto.
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