I carabinieri della locale stazione, in esecuzione di un decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura della Repubblica di Milano, hanno tratto in arresto il trentasettenne rumeno, P.D., nullafacente, incensurato. Nei confronti delluomo, residente a Cariati e membro dellorganizzazione criminale che gestiva la prostituzione nelle province di Monza, Milano, Pavia e Rimini, sono emersi gravi indizi di colpevolezza per i reati di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione La banda era stata sgominata nel gennaio scorso dai carabinieri di Monza nellambito della più vasta operazione denominata Fata. P.D. e le altre 47 persone a suo tempo arrestate, costringevano donne di nazionalità rumena a prostituirsi anche se avevano le ossa rotte. E quando non erano in strada le tenevano nude fuori al balcone, a sette gradi sotto zero: sevizie e torture, senza il minimo rispetto per la vita umana. Dal 2008 sono state 104 le ragazze romene, di cui 24 minorenni e molte altre rapite da orfanotrofi del Paese balcanico, che venivano vendute a cifre che andavano dai 1200 ai 3000 euro. Gli sfruttatori, il cui giro daffari si aggirava intorno ai 10 milioni di Euro allanno, andavano a reclutare le ragazze in un istituto per orfane di Giurgiu, un paesino a 60 chilometri da Bucarest. Addirittura sei di loro, di appena 14 anni, sono state rapite direttamente dallorfanotrofio: una ragazza ha raccontato che gli sfruttatori le hanno portate via in pigiama. Ma non mancano i casi di mogli inserite nel giro della prostituzione dagli stessi mariti e ragazze portate in strada dopo essere state condotte in Italia con linganno e le solite promesse di lavoro. I particolari sulle torture e sulle condizioni disumane in cui venivano tenute in Italia le giovanissime ragazze sono emersi grazie alle intercettazioni telefoniche P.D. è stato associato presso il nuovo complesso penitenziario di Rossano a disposizione dellautorità giudiziaria competente.
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