
Laudace colpo messo a segno questa mattina, intorno alle 9, dalla banda del buco allUfficio Postale di Cariati Marina, in via Nazionale, sulla 106, è una rapina o un furto? Di sicuro non un pesce daprile e la domanda non è retorica, perché tra le due azioni cè una sostanziale differenza. La rapina consiste nellappropriarsi di beni altrui mediante qualsiasi forma di violenza o di minaccia, compresa quella delle armi; il furto, invece, come dicono i legali, è un semplice impossessarsi di beni. Prima questione: i malviventi erano armati o no? No, ci dicono fonti investigative, e dunque saremmo dinanzi ad un furto. Seconda questione: quanti erano i malviventi? Da quanto abbiamo appreso, hanno agito in tre: due pali allesterno, confusi tra la folla dei pensionati, ed uno allinterno dellUfficio, nel retrobancone. Terza questione: a quanto ammonta il bottino? Sono in corso gli accertamenti contabili, anche se corre voce, non confermata, che i quattrini si aggirerebbero attorno ai 40 mila euro. Pare probabile invece, considerato il primo giorno di pagamento delle pensioni, che essi siano molti di più. E comunque saremmo nellordine di diverse decine di migliaia di euro. A seguito dei commenti a caldo raccolti dalle persone che erano alle Poste, e confortati da indiscrezioni ufficiali, proviamo a riassumere i fatti così come si sarebbero svolti. La banda del buco agisce, ovviamente, nottetempo. Sintroduce nel locale caldaia delledificio, al quale si accede dallesterno, e, con gli attrezzi giusti, pratica un foro nel muro per poter fare agevolmente introdurre uno dei malviventi. Il lavoro deve essere stato lungo, ma preciso. Indubbiamente potremmo essere dinanzi a dei professionisti che, oltretutto, conoscono bene anche la planimetria dellUfficio, visto che lapertura conduce in un angusto locale adibito ad archivio e deposito, lideale per far nascondere uno dei tre fino allarrivo del denaro. I ladri non sanno quando arriverà il furgone portavalori; nessuno può saperlo, per ovvi motivi di sicurezza, se non la stessa agenzia che cura il trasporto il cui itinerario cambia quotidianamente proprio per dissuadere eventuali pianificazioni di furti e rapine. Ma loro hanno previsto ogni cosa, nel minimo dettaglio, e sono pure fortunati, perché il quattrini giungono qualche minuto dopo lapertura dellUfficio. Basta solo attendere che le guardie, armate, consegnino la busta e risalgano sul blindato. Ma come fare a scandire i tempi delloperazione? Semplice. Due complici, come detto, si mimetizzano coi clienti e guidano, forse attraverso un telefono cellulare o qualche altra diavoleria elettronica alla portata di ciascuno, il compare che è allinterno il quale, non appena avuto il via libera, sincappuccia, esce dal nascondiglio, arraffa il denaro che la direttrice sta contando, apre la porta che da nellatrio del pubblico e si dilegua assieme ai pali che nel frattempo si sono occultati il volto. Pochi secondi, una trentina, dicono gli inquirenti, sono più che sufficienti per mettere a segno un colpo che frutta un discreto gruzzolo. Ancora non sappiamo cosa sia successo con esattezza in quegli attimi; quale sia stata la reazione della direttrice e quella degli impiegati o se cè stata resistenza. Fatto sta che diverse persone in attesa del proprio turno non si sono accorte di nulla se non dopo il rapido svolgimento dellazione. La banda del buco, e questo sembra assodato, si dirige, a piedi, e di corsa, verso le stradine che portano al centro storico: rischioso scappare dalla 106. A quellora cè troppo traffico ed in direzione sud cè il tappo del semaforo sul ponte Molinella. Meglio lasciare lauto sulla ex statale 108 ter e da lì proseguire la fuga. Dopo lallarme sono accorsi i carabinieri della locale stazione, coadiuvati dai militi della caserma di Calopezzati e da quelli del nucleo operativo della Compagnia di Rossano. Lufficio è stato chiuso al pubblico, i dipendenti interrogati a lungo e sono stati raccolti tutti gli elementi utili alle indagini e le testimonianze dei clienti che hanno visto qualcosa. Certamente saranno visionate anche le immagini catturate dalle telecamere di sorveglianza per risalire ai furfanti e ricostruire lesatta dinamica di unazione che presenta, allo stato, ancora troppi lati oscuri o poco chiari. Lultimo evento criminoso ai danni delle Poste cariatesi risale al 24 agosto del 2006 quando due malviventi, penetrati allinterno attraverso una finestra, si fecero consegnare 24 mila euro in contanti. Quella vicenda ebbe sviluppi inaspettati e si concluse clamorosamente il 4 luglio dellanno successivo con due arresti eccellenti.
Views: 21
Lascia una risposta
Devi essere connesso per inviare un commento.