
■Antonio Loiacono
C’è un divario sottile ma profondo che separa i cittadini dalla politica e non si tratta solo di un problema di rappresentanza. È una distanza fisica, culturale e soprattutto umana, che si allarga ogni volta che chi dovrebbe decidere per il bene comune parla di territori che non conosce, descrivendoli con parole vuote e promesse che suonano come echi lontani.
In Calabria, come in molte altre aree interne del nostro Paese, questa distanza è tangibile. Basta percorrere le strade dissestate del Basso Jonio, attraversare i piccoli borghi come Scala Coeli, per capire che la politica vive spesso su un altro pianeta. Da un lato, i cittadini che lottano quotidianamente con infrastrutture fatiscenti, servizi sanitari insufficienti ed opportunità sempre più rarefatte; dall’altro, dichiarazioni altisonanti di efficienza e progresso che sembrano riferirsi ad un luogo immaginario, ben distante dalla realtà.
“Grazie all’efficienza della rete sanitaria territoriale, non si segnalano criticità per quanto riguarda la Medicina di Base, con almeno un medico di famiglia attivo in ogni comune.” Queste le parole dell’On. Pasqualina Straface, in una sua ultimissima dichiarazione. Parole che, tuttavia, risuonano come un paradosso per chi vive ogni giorno le difficoltà delle aree interne della Calabria, dove la realtà è ben diversa da quella dipinta con toni rassicuranti.
È facile parlare di “rete sanitaria efficiente” da un ufficio con aria condizionata e dati statistici ben confezionati. Meno facile è sedersi in una piccola piazza di montagna ed ascoltare chi ti racconta che, per un’emergenza, può passare un’eternità prima che arrivi un’ambulanza. Eppure, è proprio lì che la politica dovrebbe stare: tra la gente, sulle strade dimenticate, nei presidi sanitari che chiudono, nelle scuole che si svuotano.
Prendiamo il caso emblematico di Scala Coeli, piccolo comune del Basso Jonio cosentino (500/600 anime in questo periodo), dove addirittura i medici di famiglia (virtuali) risultano una decina! La domanda sorge spontanea: può la presenza sanitaria “sulla carta” essere considerato un servizio efficace se quei medici, per motivi logistici e non certo per negligenza personale, risultano praticamente irraggiungibili? I professionisti della salute, infatti, risiedono in località lontane da Scala Coeli e le condizioni delle infrastrutture stradali – o meglio, la loro quasi totale assenza – rendono gli spostamenti complessi, se non impossibili, in tempi rapidi.
Non si tratta di una critica ai medici, che fanno il possibile con le risorse a loro disposizione, ma ad un sistema che continua ad ignorare le peculiarità geografiche e infrastrutturali di questi territori. Se raggiungere il proprio medico di base richiede tempi incompatibili con le esigenze sanitarie, o se un’emergenza diventa un’odissea per la semplice difficoltà di accesso, possiamo davvero parlare di un servizio “efficiente”?
Il problema non è solo la presenza “in remoto” del medico di famiglia ma l’inadeguatezza di una rete sanitaria che non tiene in debito conto delle difficoltà territoriali della Calabria interna. Forse, prima di rilasciare dichiarazioni trionfalistiche, sarebbe opportuno che i rappresentanti istituzionali si concedessero un viaggio nelle strade dimenticate di queste aree dove la realtà smentisce ogni narrazione, lisergica, di efficienza.
I politici visitano queste aree solo in campagna elettorale, con il sorriso di circostanza e la retorica delle “promesse mantenute” che raramente trovano conferma nei fatti. Parlano di sanità efficiente senza sapere cosa significhi dover percorrere chilometri su strade impervie per una semplice visita medica. Parlano di sviluppo sostenibile senza aver mai chiesto ai giovani di questi paesi quali siano le loro reali speranze.
Per colmare questa distanza serve un cambio di prospettiva: non bastano le visite istituzionali, servono politici che abbiano il coraggio di “sporcarsi le mani” con la realtà, di ascoltare davvero, di conoscere il territorio non come una cartina geografica, ma come una rete viva di persone, storie e bisogni.
Finché chi ci governa continuerà ad ignorare questa verità semplice, la distanza tra i cittadini e la politica non farà che crescere. Con tutte le conseguenze che, purtroppo, viviamo ogni giorno sulla nostra pelle.
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