Avrei voluto fare ai miei ventiquattro lettori degli auguri ironici e divertenti, sul tipo: auguriamoci che Ercole, il viticultore della pubblicità del San Crispino, sia più bravo a fare il vino che a recitare; ma la tragedia della Norman Atlantic mi ha fatto passare la voglia di scherzare.
In quel naufragio ho visto l’ennesima conferma dei vizi italici più avvilenti e umilianti: la superficialità e il pressapochismo.
Solo superficialità e pressapochismo spiegano come sia possibile che, nonostante gli avvertimenti ricevuti pochi giorni prima circa i malfunzionamenti a bordo, la nave sia comunque salpata. Solo superficialità e pressapochismo spiegano l’incredibile impossibilità di sapere perfino quante persone s’erano imbarcate per questo sciagurato viaggio.
Mi spiace doverlo dire, ma il comportamento corretto del comandante durante le fasi del soccorso a bordo non attenua le responsabilità - sue e dell’armatore – per aver sottovalutato i problemi della sua nave, problemi di cui era perfettamente consapevole. Certo, lui dopo - diversamente dal mostruosamente superficiale e irresponsabile Schettino della Costa Concordia – si è comportato come doveva. Ma era prima che avrebbe dovuto comportarsi responsabilmente, fermando la nave fino a soluzione delle problematiche rilevate.
Dunque, cari amici di Cariatinet, il migliore augurio che possa fare a voi ed a me stesso per il 2015 è che finalmente coloro i quali a Cariati, in Calabria, in Italia – nella politica, nelle aziende, nelle famiglie, ovunque – rivestono posizioni di responsabilità, comincino, senza chiasso e senza esibizionismo, a comportarsi in modo coerente con i loro doveri.
Perché non è di eroi che abbiamo bisogno: abbiamo bisogno di persone serie.
Un felice 2015 a tutti.
Giuseppe Riccardo Festa
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