
Il caso Scala Coeli approda in Parlamento. A distanza di circa un mese dallinizio della barricata contro lapertura della discarica giungono sul posto, finalmente, alcuni esponenti politici. Le sentinelle del mattino, cioè i ragazzi del movimento Le Lampare e delle associazioni ambientaliste, che insieme agli agricoltori locali stanno presidiando il sito senza sosta, hanno ricevuto sabato 15 giugno la visita di Franco Laratta, dirigente nazionale del Partito Democratico, e dellonorevole Nicodemo Oliverio, capogruppo in commissione agricoltura al Governo. Sul luogo sono stati accompagnati dal segretario Pd di Cariati Antonio Cosentino, da Emiliano Di Donna e dal presidente del comitato antidiscarica, lingegnere Gianni De Rienzo. I due politici hanno voluto verificare di persona lo stato dei fatti, anche dialogando con i contadini, hanno preso visione di tutta la documentazione fornita dai giovani delle Lampare, da cui si evince liter burocratico e, a loro parere, le irregolarità che hanno portato la Bieco di Rossano alla realizzazione la discarica. In data 6 giugno u.s. lonorevole Oliverio, originario di Cirò, ha presentato un’interrogazione parlamentare al Ministro dellambiente, della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, basata sul fatto che località Pipino è un’area a marchio Dop e Bio. Nellinterrogazione, si chiede lintervento del Governo, in coordinamento con la regione e gli enti locali interessati, per evitare ogni rischio per la sicurezza, per la salute dei cittadini, per l’ambiente circostante e perché ove sono coltivate produzioni certificate, non siano realizzate discariche e impianti inquinanti, essendo ciò in contrasto con gli indirizzi di politica ambientale e di salvaguardia dell’eccellenza dell’agroalimentare italiano. A Scala Coeli, nella meravigliosa oasi naturalistica della valle del Nicà, Oliverio e Laratta hanno deciso di redigere un ulteriore documento congiunto poiché è inconcepibile tenere conferenze sull’agricoltura e parlare di etichette, marchi, con la presenza di una discarica di rifiuti speciali non pericolosi in un’area che vive e si regge di agricoltura di qualità certificata e garantita. Colture dop che rispondono a tutte le prescrizioni richieste per ottenere l’autorizzazione integrata ambientale (Aia). A parere dellonorevole Laratta, per la seconda volta in visita allimpianto, la vicenda è il sintomo di una gestione fallimentare dei rifiuti in Calabria e lapertura della discarica non risolverebbe affatto lemergenza. Sembra che qualcosa si stia muovendo.
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