NICOLA ABRUZZESE. Le aree interne del basso ionio cosentino: Cosa fare?

Da un attenta analisi dei dati Istat inerenti l’ultimo censimento del 2021 dei comuni del basso ionio cosentino è merso un dato allarmante, che ci impone una attenta riflessione.

Analizzando i dati comune per comune vediamo che il comune di Terravecchia nel censimento del 2011 aveva una popolazione residente di 1.006 nel 2021 i residenti erano 610 – 396, Scala Coeli nel censimento 2011 aveva una popolazione residente di  1.131, nel 2021 i residente erano 828 – 303, di Campana nel censimento 2011 aveva una popolazione residente di 1.955, nel 2021 i residenti erano 1.509 – 446, Bocchigliero nel censimento 2011 aveva una popolazione di residente 1.474, nel 2021 i residenti erano 1.091 – 383, Mandatoriccio nel censimento 2011 aveva una popolazione residente di 2.902, nel 2021  i residenti erano 2.455 – 447, Pietrapaola nel censimento 2011 aveva una popolazione residente di 1.175, nel 2021 i residenti erano 1.021 – 154, Calopezzati nel censimento dicembre 2011 aveva una popolazione residente di 1.291, nel 2021 i residenti sono aumentati  a 1301 + 10, unico comune del circondario che ha avuto un aumento demografico.

Detto ciò, come si possono rilanciare le cosiddette aree interne del basso ionio cosentino che allo stato rappresentano una risorsa importante ed inesauribile in termini di ricchezza storico-culturale, di agricoltura rurale e di centri storici da tutelare. Bisogna attivare da subito un programma di cooperazione tra tutti i comuni per dare la possibilità agli abitanti “Resilienti” ed ai pochi giovani che ancora credono in un rilancio una nuova opportunità di lavoro per il presente e per il futuro. I piccoli comune dell’entroterra del basso ionio cosentino, vanno salvaguardati, tutelati e soprattutto non devono essere abbandonati dalle istituzioni a tutti i livelli, perché hanno tantissime prerogative paesaggistiche, ambientali, culturali, storiche e soprattutto tradizioni che si sono tramandate nel tempo.

A mio parere una soluzione che può essere vincente, passa necessariamente attraverso l’acquisizione ed il recupero da parte dei comuni delle abitazione dei centri storici e la messa a disposizione delle stesse a chi vuole trasferire la propria residenza e/o attività, attraverso un virtuoso sistema di incentivi. Certo non è facile ma bisogna provarci, per farlo ci vuole la partecipazione di tutti i soggetti politici ed istituzionali e la condivisione ad un progetto comune territoriale e regionale, cercando al contempo di costruire un programma di rilancio anche attraverso le piattaforme digitali, al fine di stabilire il principio di una connessione diretta tra territorio e mondo intero.

Penso che sia arrivato il momento che politici, amministratori, sindacati e mondo delle associazioni si mettano attorno ad un tavolo per cercare di programmare azioni concrete per il rilancio delle aree interne, anche per dare delle risposte efficaci ai tanti problemi che mettono in ansia i cittadini che le abitano e soprattutto per dare una nuova speranza ai pochi giovani rimasti. Risulta, fondamentale in questo momento storico non disconnettere le aree interne dalle piattaforme digitali, perché le peculiarità e le specificità rappresentano un’opportunità straordinaria di rilancio che può diventare realtà, io ci credo.

Nicola Abruzzese

titolare pagina Faceboock Il territorio prima di tutto

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