MAURO SANTORO: Fare dell’accoglienza il principale obiettivo del mandato di un Sindaco.

Promuovere e valorizzare il proprio Paese, presentarlo agli ospiti nel modo migliore, rafforzare la propria identità a vantaggio di chi vive e lavora quel territorio, fare dell’accoglienza il principale obiettivo del mandato di un Sindaco e della sua Giunta passa molto spesso per la realizzazione di piccole iniziative di decoro urbano. E’ quello che sta facendo generosamente da alcuni anni il Primo cittadino di Terravecchia, Mauro Santoro, unitamente ai suoi Assessori e all’intero Consiglio comunale. Il loro impegno e la loro appassionata dedizione per la cura e tutela della cosa pubblica non ha eguali. Il Sindaco é stato di parola. L’ho incontrato in compagnia di alcuni amici l’ultima volta nel corso della piacevolissima festa dell’Emigrante lo scorso agosto. Mi aveva anticipato che bolliva in pentola qualcosa di concreto, in termini di valorizzazione dell’immagine di Terravecchia. Qualcosa che avrebbe permesso alla piccola comunità, affacciata su Cariati, di sentirsi sempre più orgogliosa e fiera del patrimonio culturale e storico che gelosamente custodisce. Ed ecco che tutta la segnaletica stradale e turistica é stata completamente rinnovata e riammodernata lungo l’intero perimetro cittadino. A partire dai punti di snodo principale della viabilità. Un biglietto da visita che offre ai cittadini e ai turisti un volto diverso che fa trasparire un forte senso di appartenenza. Non bisogna essere dei raffinati analisti per constatare che Terravecchia si presenta, quindi, oggi con un vestito nuovo e rispettoso delle proprie ricchezze storico, artistiche, culturali e paesaggistiche. Credo che il Sindaco e i suoi più stretti collaboratori di Giunta hanno così ulteriormente segnato con una chiarezza di intenti quello che ancora vogliono fare per i terravecchiesi e per i tanti che amano questo bellissimo Paese. Terravecchia e la sua amministrazione comunale sono un motivo in più per credere che al Sud non tutto é compromesso. Un sentimento che appartiene a quei spiriti malati e agli scoraggiatori militanti. Insomma, a Terravecchia si respira ancora un’aria viva e tanta voglia di fare. Nicola Campoli

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