L’impegno delle Donne di Cariati Unita nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

È una strage che non si ferma quella consumata sulla vita delle donne in Italia e nel mondo. I dati sono davvero allarmanti.  Sono state 106 le vittime di femminicidio in Italia nei primi dieci mesi del 2018: dall’1 gennaio al 31 ottobre 2018, rispetto al totale degli omicidi commessi in Italia, i femminicidi sono saliti al 37,6 % rispetto al 2017, quando erano al 34,8 %.

La coppia è l’ambito più a rischio per le donne. Tra il 2000 e i primi dieci mesi del 2018 le donne uccise sono state 3.100, una media di più di tre a settimana. Oltre un terzo delle vittime di femminicidi di coppia ha subito nel passato maltrattamenti e l’omicidio rappresenta solo l’atto estremo di ripetute violenze fisiche e psicologiche. Un dato su cui riflettere: nella maggioranza dei casi tali violenze erano a conoscenza di terze persone e nel 42,9 % la donna aveva presentato regolare denuncia senza evidentemente ricevere un’adeguata protezione.

Per noi Donne di Cariati Unita la violenza di genere continua ad essere una drammatica realtà che, purtroppo, sempre più spesso sfocia in una vera e propria barbarie, figlia della subcultura del sopruso, della sopraffazione, dei silenzi, consapevoli soprattutto delle difficoltà che esistono in una realtà come la nostra, nella quale ci si deve battere, in alcune aree più marginalizzate – sostiene la consigliera comunale Maria Crescentecontro una cortina di diffidenza e a volte di omertà.”

“Occorre andare avanti testardamente su questa strada con convinzione e coraggio, non solo attraverso le pur importanti iniziative di sensibilizzazione e informazione- ribadisce la consigliera comunale  Alda Montesanto – ma anche e soprattutto sul versante sulla diffusione di una cultura del rispetto di genere, che deve partire dalle scuole, anche da quelle primarie. Perché solo l’educazione all’affettività e al corretto rapporto tra uomo e donna, fin dall’infanzia, può gettare le basi di una società più giusta e meno violenta.”

Per questo noi donne di Cariati Unita vogliamo  impegnarci per far sì che ogni iniziativa volta a contrastare tale fenomeno venga posta in essere e realizzata soprattutto nella nostra Regione, al punto zero per centri anti violenza e case-rifugio: ad oggi, i centri autorizzati sono solo sette e le case rifugio due.

“In questa importante giornata di sensibilizzazione- conclude la consigliera comunale Rita Cosenza- vogliamo sostenere con forza quanto proposto dall’Osservatorio Regionale contro la violenza di genere nel chiedere una modifica della legge regionale 20/2017 sui Centri anti-violenza, con un abbassamento del bacino d’utenza a 80.000 abitanti (a fronte degli attuali 140.00) ed, in particolare, l’attivazione dei servizi nei territori dell’Area Ionica, delle province di Cosenza e Crotone, sprovvisti di questi importanti presidi. Auspichiamo la realizzazione a breve  delle riforme proposte dall’Osservatorio sul piano normativo come un Regolamento per l’accreditamento delle Case rifugio; una procedura di pubblicazione del Regolamento con linee guida chiare e finanziamenti certi per permettere una programmazione a lungo termine inserendo nel bilancio regionale una voce specifica sulla violenza di genere, implementando in modo consistente i relativi finanziamenti, dato che al momento sono previsti soltanto 400.000 euro per tutti gli interventi”.

Ben venga la richiesta  che siano utilizzati anche per questa materia i fondi comunitari – sostengono le Donne di Cariati Unita – garantendo così  a tutti gli attori coinvolti, (forze dell’ordine, pronto soccorso, servizi sociali, associazioni e parrocchie) l’aumento necessario dei momenti formativi per ogni soggetto che opera nei servizi di pronta accoglienza per le donne che subiscono violenza. Solo così, con interventi concreti e con una reale opera di sensibilizzazione costante, noi donne di Cariati Unita auspichiamo di contrastare questo fenomeno così diffuso ed allarmante per la nostra società.

LE DONNE DI CARIATI UNITA

 

 

 

 

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