Presentato nella sala stampa dell’Aula Magna “Beniamino Andreatta” dell’Università della Calabria il corso di Laurea magistrale d’Italia in Intelligence e analisi del rischio. A moderare i lavori, il direttore del Dipartimento di Lingue e Scienze dell’Educazione, Roberto Guarasci, che ha sottolineato come “il corso di Laurea in Intelligence è il risultato della collaborazione di tre Dipartimenti con competenze diverse che integrano i saperi umanistici con quelli scientifici per rispondere alla complessità di questo tempo”. Ha preso la parola il rettore Gino Mirocle Crisci ribadendo che “il mio non è soltanto un saluto istituzionale ma la testimonianza del mio impegno in questa lunga operazione che vede oggi ufficialmente la luce. Negli anni ho potuto maturare il convincimento dell’utilità dello studio dell’intelligence nelle università italiane poiché riguarda la conoscenza che è prerogativa delle Università. Parlare di intelligence significa offrire ai nostri studenti una maggiore consapevolezza di quelli che saranno gli eventi futuri e quindi aumentare le opportunità”. Il rettore ha poi ricordato che questo nuovo corso di laurea si inserisce nella fase di crescita dell’ateneo calabrese che proprio ieri ha avuto un significativo riconoscimento da parte del CENSIS che lo ha considerato il secondo ateneo d’Italia tra quelli collocati tra i 20 e 40 mila iscritti. Francesca Guerriero, vice direttore del Dipartimento di Ingegneria Meccanica, Energetica e Gestionale ha sostenuto che “il nostro contributo riguarderà l’analisi del rischio poiché sarà importante l’utilizzo di tecniche che consentano di prendere decisioni in condizioni di grande pericolo e in un ambito di sistemi complessi. Sviluppare la capacità di prevedere queste situazioni è un aspetto fondamentale del corso in Intelligence”. Anche Franco Rubino, direttore del Dipartimento di Scienze Aziendali e Giuridiche, ha sottolineato il raccordo con il mondo del lavoro, tenendo conto degli aspetti legati all’intelligence economica che è sempre più strategica per gli Stati. Per Piero Fantozzi, professore di Teorie della regolazione e della sicurezza, “il tema dell’intelligence è relativo al contesto in cui questa scienza si esplica ed è poi intimamente collegato alla sicurezza della comunità”. Ha chiuso la presentazione Mario Caligiuri, direttore del Master in Intelligence, per il quale “questo primo corso di laurea in Italia è il frutto di un percorso scientifico e culturale iniziato circa venti anni fa e che ha visto il coinvolgimento di intellettuali, studiosi e uomini dello Stato di grande rilievo. Questa iniziativa oggi intende essere un laboratorio di sperimentazione che intende aprire una riflessione sui saperi del XXI secolo, rappresentando un punto di incontro tra discipline scientifiche e umanistiche. L’intelligence è il tempo del futuro e consente l’interpretazione del presente, essendo uno strumento indispensabile per cittadini, imprese e Stati per comprendere la realtà offuscata dalla disinformazione”. Caligiuri ha infine ringraziato il rettore Crisci e direttori dei Dipartimenti Guarasci, Rubino e Pagnotta per avere dato vita al progetto, ribadendo anche il ruolo svolto negli anni scorsi dall’allora direttore del Dipartimento di Scienze Pedagogiche Viviana Burza e dal professore Giuseppe Spadafora, che hanno creduto sin dal primo momento nella validità di sviluppare gli studi sull’intelligence nell’ateneo di Arcavacata. Alla conferenza stampa ha partecipato anche una delegazione del Liceo Classico “Campanella” di Reggio Calabria, guidata dalla dirigente Maria Rosaria Rao, che sta svolgendo con l’Ateneo di Arcavacata un innovativo progetto sull’educazione all’intelligence.
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