INDIA E CINA, IL SORPASSO.

epa10064778 Indian commuters walk for their way as they travel with local train in Kolkata, India, 11 July 2022. India is predicted to replace China as the most populous country in the world by 2025, according to data and estimates by the United Nations (UN). The United Nations Population Fund (UNFPA) celebrates World Population Day on 11 July, which highlights how family planning can empower people and help developing nations. EPA/PIYAL ADHIKARY

di Marco Toccafondi Barni

– Adesso il sorpasso c’è. Sì, però non è quello che tutti, causa un analfabetismo strategico diffuso, si aspettavano. No, non è quello effettuato dalla Cina rispetto agli Stati Uniti d’ America. Assurdità immaginata, va detto non esattamente da menti particolarmente raffinate, addirittura a livello di egemonia globale.  Si tratta invece, ormai è ufficiale da alcuni giorni, di un altro evento epocale, che si può senz’altro definire unico nel suo genere: la Cina non è più il paese più popoloso del mondo. Al suo posto subentra l’ India.

E’ la prima volta nella storia, non era mai successo:  il “Dragone” è stato appena superato come popolazione da un altro gigante asiatico.

Proprio così, succede dunque che in un colpo solo siano smentite parecchie strambe e invero fantasiose teorie secondo le quali se uno stato è il più popoloso allora deve essere per forza anche l’egemone planetario. Un autentico delirio, frutto di un analfabetismo sparso a piene mani tra le opinioni pubbliche quasi sempre assopite, smentito dai nudi fatti.

Non a caso gli Stati Uniti, con i loro 329 milioni di abitanti circa, restano comunque saldamente l’unica potenza globale e sicuramente ancora perfettamente in grado di mantenere il controllo dei mari e degli oceani attraverso il dominio militare degli stretti e di conseguenza di oltre il 90% circa del commercio mondiale, che notoriamente sulle onde viaggia.

Tali convinzioni, del tutto fallaci, derivano da un’ ideologia ben precisa e in voga soprattutto da noi stati satellite di un impero (Usa), molto meno tra chi uno stato vassallo non è né vuol diventare, ma orgogliosamente si crede o si vuol pensare impero.

E’ naturale per chi vive da quasi un secolo dentro la sfera di influenza di un impero altrui dare un eccessivo peso all’economia (la strategia viene negata dall’ impero) e quindi anche alla demografia, ma niente, davvero niente, potrebbe essere più lontano dalla realtà, poiché l’economicismo altro non è che un’ ideologia come un’ altra.

E’ infatti questa ideologia dell’ economia a far prendere simili abbagli, perché non esiste quasi nulla tra le creazioni intellettuali più affascinante e avvolgente di un’ ideologia. Si tratta di una serie di idee e teorie che, se ben narrate e argomentate, possono resistere persino ai fatti. Capita quasi sempre che persino la più clamorosa smentita fattuale non venga presa in considerazione da chi, per svariate ragioni talvolta di natura personale, sia innamorato di un’ ideologia. E capita quindi anche con questo ennesimo fatto, straordinario quanto non smentibile, visto trattasi di numeri e quantità, anzi un inedito assoluto: il superamento demografico dell’ India sulla Cina. Tale evento è talmente epocale da generare la “grande domanda”: l’ India prenderà il posto della Cina ?

Ebbene, mai una risposta a una domanda apparentemente fondamentale per i destini del mondo fu più semplice da archiviare: no. Banalmente la risposta è no, l’ India non prenderà il posto della Cina. E questo anche se l’ha superata come popolazione.

Questo perché se è vero, come effettivamente è vero, che un gigante asiatico ha recentemente superato l’altro per la prima volta nella storia dell’ umanità è altrettanto vero che tale fatto ci svela quanto sia puerile e soprattutto fallace l’economicismo e il voler seriamente credere che la demografia possa essere sinonimo di una supremazia globale. Esattamente come succede col Pil: la Cina puo’ tranquillamente superare il Pil degli Stati Uniti è anzi strano non sia ancora successo, visto sono quasi 1 miliardo e mezzo di persone contro poco più di 300 milioni, ma questo non significa diventare la prima potenza mondiale.

L’ India non è attualmente e quasi sicuramente non diventerà in futuro un impero e di conseguenza non sarà un’ altra Cina. Primo perché è da sempre, per quanto in maniera senz’altro questionabile, una democrazia e lo si evince anche dalle differenti tattiche intraprese dai due giganti nel corso dei decenni tese a frenare le rispettive esuberanze demografiche.

La Cina, infatti, essendo una dittatura, impose la celeberrima “politica del figlio unico” (oggi cancellata per ragioni strategiche e geopolitiche), mentre l’ India essendo comunque la democrazia più popolosa della terra scelse una strada diversa. Secondo perché alla fin fine l’ India sceglierà sempre l’ “Occidente”, pur memore del suo passato coloniale e quindi delle contraddizioni che tale scelta comporterà.

Se ne puo’ dedurre che la Cina continuerà ad essere sì l’unico vero rivale strategico degli Stati Uniti d’ America, ma in un ruolo secondario e di tale inferiorità (dal punto di vista tecnologico, militare e adesso persino demografico, ovvero il punto forte nei cervelli di troppi opinionisti), che ci puo’ far intuire fin da ora come il secolo attuale e probabilmente anche il prossimo saranno entrambi ancora a stelle e strisce.

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