IN CALABRIA LE STATUE PIU’ ANTICHE DEL MONDO

In un ridente paesino della Calabria, più precisamente nella presila cosentina, a circa 600 mt sopra il livello del mare, sorge Campana.

Il comune è passato alla ribalta in quanto, nel suo territorio, si trovano, da epoca ancora sconosciuta, le “Pietre dell’Incavallicata”.

Le pietre sono due sculture megalitiche: la prima rappresenta un elefante alto 5,5 metri, il secondo dovrebbe essere un ciclope o un guerriero alto 7,5 metri, le interpretazioni, però, non sono univoche in quanto la scultura non è più nella sua originaria fisionomia.
Una scoperta che potrebbe rivoluzionare il corso della storia.

Ad oggi sono diverse le teorie sull’argomento arricchite negli ultimi anni da nuove conoscenze che hanno portato a pensare che le pietre possano davvero essere delle sculture preistoriche erette dai primi abitanti della Calabria.

La testimonianza di una cartografia della Calabria disegnata da Giovanni Antonio Magini nel 1603, rafforza le teorie, in quanto nella mappa, è indicata una zona definita come Cozzo dei Giganti.

Lo storico e architetto Domenico Canino, scopritore e studioso ventennale delle pietre, dopo averle portate alla ribalta afferma: «Mi sono subito convinto che fossero sculture preistoriche. Le sembianze dimostrano chiaramente che non c’è possibilità di erosione casuale ma sono il frutto di ingegno e lavoro da parte di questo sconosciuto popolo che abitava la presila. Inoltre, a tre metri dall’elefante c’è un’altra statua che rappresenta palesemente un gigante».

Ad avvalorare questa tesi vi è una scoperta sensazionale rinvenuta sulle sponde del Lago Cecita, in località Campo San Lorenzo, nel Comune di Spezzano della Sila. Durante un periodo di singolare siccità nel Novembre 2017, è venuto alla luce un fossile di “Elephas Antiquus, uno scheletro intero di un elefante preistorico, antico cugino del più conosciuto Mammut.

La conformazione strutturale della statua di elefante, combacia perfettamente con l’esemplare rinvenuto a Cecita, sia per forma che per dimensione.

Questa specie preistorica di elefante, si è estinta oltre 12 mila anni fa.

La presenza della specie preistorica dell’Elephas Antiquus, potrebbe avere ispirato, gli abitanti del secolo, alla costruzione della scultura. Il ritrovamento infatti è avvenuto a circa 20 chilometri in linea d’aria dai Giganti di Pietra di Campana.

Questo potrebbe voler dire che le pietre di Campana sono tra le più antiche della storia scolpite dalla mano dell’uomo, si stima che le sculture siano risalenti al 12.000 a.C. I megaliti sarebbero dunque stati scolpiti in epoca preistorica.

Esistono anche delle vecchie leggende intorno a queste statue, una di queste racconta che dentro le pietre sarebbe nascosto un tesoro. Tante sono le ipotesi di queste grandi megaliti.

La prima risale al III° Secolo a. Cristo vale a dire all’epoca delle vittorie di Pirro. Queste statue sarebbero state costruite in onore delle sue conquiste con i suoi maestosi elefanti.

Altra ipotesi è quella che “le Pietre” sarebbero state erette dai soldati di Annibale durante la seconda guerra Punica alla fine del III° secolo a. Cristo.

Ipotesi che non trovano riscontro, ed entrambe poco credibili, poiché né Pirro che Annibale sarebbe passato o sostato a Campana, anche perché l’epoca della costruzione non collima. Ma la datazione dei megaliti sarebbe ben più antica di quel periodo.

Un’altra ipotesi, forse la più suggestiva, è quella che le statue fossero state costruite per far paura e per dissuadere eventuali attacchi nemici o invasori dell’epoca.

Seducente ipotesi, come quella degli abitanti dell’isola di Rapa Nui (isola di Pasqua) che costruirono i “Moai”, giganteschi monoliti che si presentano, ancora oggi, come “sentinelle” a protezione dell’isola.

Nel corso della puntata di “Freedom”, programma televisivo italiano di genere divulgativo, documentaristico e storico, andata in onda per la prima volta nel dicembre 2020, sono emersi nuovi elementi sui monoliti di Campana tanto che, il conduttore Roberto Giacobbo, ha parlato di una scoperta che potrebbe rivoluzione il corso dell’intera storia dell’umanità.

Possiamo affermare, in base alle attuali conoscenze, che le “pietre di Campana sono tra le più antiche della storia, scolpite dalla mano dell’uomo, addirittura ben più 10.000 anni avanti Cristo. E quindi si può affermare che in Calabria viveva questo popolo sconosciuto e misterioso, vissuto prima dei  Babilonesi, prima degli Egizi, prima di greci e romani, che purtroppo ha lasciato poche tracce della sua esistenza ma che comunque è riuscito, con la costruzione delle pietre dell’Incavallicata, a raggiungere un piccolo/grande primato: aver costruito questi statue, forse le più antiche del mondo, risalenti a oltre 12.000 anni fa, lasciando un segno meraviglioso che noi dobbiamo custodire e preservare. Credo che sia arrivata l’ora di creare un serio progetto per la promozione e sviluppo dell’intera area, in modo da  renderla più  accogliente   con parcheggi e servizi. Un  progetto che preveda la  protezione delle statue e conservazione delle stesse, mediante anche  l’assunzione di giovani come custodi dell’area  e come  guide turistiche, almeno nella stagione estiva. Creare una comunicazione mirata ed efficace con cartelloni pubblicitari stradali, già dalla SS 106 Ionica, indicativi del  posto.

Questi sono gli elementi di partenza per promuovere “il cozzo dei Giganti di Campana” altrimenti il tempo trascorrerà  e noi, purtroppo, come sempre, resteremo  indietro.

Enzo Labonia

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