
Lordinanza n.00786/2013 del TAR Calabria (Presidente: Guido Salemi; consigliere: Giovanni Iannini; primo referendario: Anna Corrado), sul ricorso presentato dalla Bieco s.r.l. contro il Comune di Scala Coeli per lannullamento dellordinanza sindacale n5 del 19 maggio scorso mediante il quale il sindaco Mario Salvato vietava laccesso alla strada comunale che conduce alla discarica poiché larteria non è in grado, per sue caratteristiche strutturali ed oggettive, di sopportare in sicurezza ed in modo continuativo il traffico di veicoli per il trasporto e che rischia di creare pericoli per lincolumità e la salute pubblica e per la tutela del patrimonio stradale comunale, il collegio giudicante, rilevando la necessità di disporre una verifica, su quanto esposto dalla Bieco, nomina un tecnico verificatore che dovrà accertare lidoneità della strada e dare notizia alle parti dallinizio delle operazioni alle quali le stesse parti potranno partecipare, senza formalità, anche con lausilio di loro tecnici Immediata lesultanza degli ambientalisti della Rete difesa del territorio Nisticò e dallassociazione Le Lampare. Da due anni sosteniamo alle Istituzioni Regionali che non sussistono le condizioni, si legge in un comunicato della Rete Nisticò, per lapertura della discarica di Scala Coeli per diverse ragioni, tra cui il problema della strada daccesso, ma anche per le coltivazioni biologiche e dop sul territorio, i nulla osta idrogeologici dati in sanatoria, il bacino di abbanco diverso da quello del progetto e per cui non è possibile verificare il volume autorizzato. Sono due anni che invitiamo, prosegue il comunicato Nisticò le istituzioni regionali a porre termine al braccio di ferro contro la società civile e le istituzioni locali del basso jonio cosentino e dellalto crotonese, un braccio di ferro che lAssessore Regionale allAmbiente Francesco Pugliano ed il Dipartimento competente stanno intrattenendo affiancati soltanto dallimprenditoria speculativa dei rifiuti. La Rete Nisticò termina il suo comunicato con una pressante esortazione: La risposta che ci aspettiamo è labbandono dellattuale sistema impiantistico e gestionale, con fondi immediati per la raccolta differenziata realizzata da soggetti pubblici o non profit e finalizzata al riciclo da realizzare in piccoli impianti comprensoriali, una proposta che creerebbe decine e decine di posti di lavoro, la diminuizione dei costi e della Tares nonché la tutela dellambiente.
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