I cariatesi si allontanano disturbati, dalla vita politica locale. In sostanza, aumenta la disaffezione.

Volente o no, mi tocca sottolineare che il confronto nella nostra città, Cariati, si infiamma solo e se c’è di mezzo la politica. D’altro canto nelle ultime settimane hanno fatto rumore l’intervista al Segretario della sezione del PD, l’inaugurazione/dibattito della nuova sede locale del PSI, l’ufficialità della candidatura di Leonardo Trento al Consiglio Regionale della Calabria e le dichiarazioni del Consigliere Comunale Sergio Salvati. Tali notizie hanno tenuto banco sulla rete, evidenziando sempre più delle forti lacerazioni tra i diversi schieramenti politici cariatesi. Questo sentimento, ahimè, è dominante e genera qualche malumore da qui ai prossimi appuntamenti elettorali. Paradossalmente penso che la gente nel seguire gli “scontri”, pur giusti che siano, non fa che allontanarsi disturbata dalla vita politica locale. In sostanza, aumenta la disaffezione. Che fare? Uscire da tutto questo non è facile. E’ vero che è politicamente complicato trovare una sintesi politica, ma dall’altra parte si rischia la deriva generale. Ritengo che il coraggio di possibili ed eventuali decisioni comuni, sta tutto nel grado di consapevolezza del rischio che si sta facendo correre al futuro di Cariati. Sono sempre più convinto che la decisione meno dolorosa, per l’intera comunità, sta nel porre l’interesse generale di Cariati giusto al centro. Farne un manifesto che sia l’impegno di tutti. Qualcuno ci pensa?! Cariati ha bisogno di recuperare se stessa, i suoi cittadini, di ripensare alla propria storia e scommettere sulle sfide del futuro. Nicola Campoli

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