GRAN PREMIO MANENTE, OMAGGIO ALLA CALABRIA

Sembrano incredibili, certi luoghi della Calabria, per come sanno aggiungere fascino al loro fascino, divenendo lo spazio ideale per far vivere sentimenti e culture, raccontare storie, incontrarsi o, anche solo ritrovarsi, in questo tempo di dispersione di rapporti e di esistenze. Al santuario di Manipuglia di Crucoli (KR), che racchiude secoli di storia e di devozione mariana, è bastata la magia delle luci proiettate sulla facciata, per regalare, non uno solo, ma tanti suggestivi scenari a un avvenimento che lo ha davvero esaltato: il Gran Premio Manente, ideato e diretto dalla Marasco Comunicazione e dedicato alla memoria del musicista e regista televisivo Francesco Manente, nato proprio a Crucoli nel 1957 e scomparso nel 2002. Nell’affascinante rispondenza tra luogo ed evento, si legge una ragione fondamentale: quella di rendere omaggio alla nostra terra; alla Calabria bella e vera, fatta di suoni, atmosfere, paesaggi (naturali, umani e storici). Quella del talento dei suoi figli e delle sue identità molteplici. Di certo, Francesco Manente l’ha molto bene incarnata, nel suo seppur breve percorso umano, caratterizzato dal confronto con l’ampio panorama nazionale (è stato regista di importanti programmi Rai) e da una produzione musicale piena di poesia e di amore per le radici, da cui tutti noi traiamo la forza vitale. Piace anche il fatto che, in tutto il corso della serata del 20 agosto, presentata dal noto conduttore televisivo Alessandro Greco, mai la retorica o discorsi straripanti si sono sovrapposti al ricordo, né hanno abbassato il tono per un istante; la scelta organizzativa di Virginia e Giuseppe Marasco, chiaramente improntata a qualità, misura ed eleganza, ha avuto un intento preciso: promuovere, condividere, fare memoria anche con la pubblicazione in edizione speciale rimasterizzata di “Din… di… rinnella”, la raccolta di brani introvabili scritti e interpretati dall’autore crucolese. Due elementi hanno prevalso: le parole sincere del figlio, Giovanni Manente, grato ai concittadini del padre per come glielo fanno sentire vicino raccontandogli episodi e pezzi di vita e organizzando, in questo caso, un evento che ne mette in risalto le doti artistiche e professionali; la sostanza del premio – e qui sta il secondo elemento – teso a valorizzare filmaker-registi e gruppi calabresi di musica etno-popolare, selezionati con cura da un comitato di valutazione artistica composto dal jazzista Lino Patruno, dal cantautore Eugenio Bennato, dal musicista Nando Citarella, dal cantante Peppe Voltarelli, dal presidente del corso di laurea magistrale in linguaggi dello spettacolo dell’Università della Calabria Roberto De Gaetano, dai giornalisti musicali Simone Arminio e Stefano Cuzzocrea. Per il numeroso pubblico che occupava ogni ordine di posti, sotto il sagrato, assistere alle esibizioni dal vivo e alla proiezione dei videoclip musicali, ha avuto il valore di un racconto; il grande racconto della nostra terra calabrese e, più in generale, dei popoli del Sud del mondo che oggi vi approdano per realizzare progetti di vita. Da IL CROTONESE del 23 agosto 2012, n. 95 (Foto Giuseppe Pipita) Gli Hantura, gruppo di ricerca e riproposta, proveniente da Petilia Policastro, e vincitori, con la bellissima canzone intitolata “A gorna”, della sezione miglior brano, ci hanno messo vecchie e nuove sonorità, i loro ritmi trascinanti e tanta passione civile, più che mai necessaria a rifondare una nuova Calabria e a guardare a un Sud dalle prospettive allargate (Marco Caputo è il regista del loro video). Gli Etno Sound, della Locride, hanno aggiunto la capacità di padroneggiare, nonostante la giovanissima età, il nostro grande patrimonio musicale e di saperlo restituire rendendolo vitale e fresco; a loro, e al regista Mario Nigro, è andata la palma della vittoria del Gran Premio Manente edizione 2012. Antonio Grosso e le Muse del Mediterraneo, di Cosenza, hanno invece puntato sull’originalità della formazione, contraddistinta da una presenza femminile portatrice di grazia e forza interpretativa dei ritmi del Sud Italia; il premio della regia è andato a Egidio Amendola, che ha firmato il loro videoclip. Il gruppo vibonese Lira Battente, infine, vincitore del premio Social, ha partecipato con il regista Salvatore Lopreiato, proponendo alcuni brani emblematici del loro repertorio di tradizione storica, strumentale ed antropologica della Calabria. Non sono mancati premi speciali per meriti artistici e culturali (a Dario De Luca, Rosa Martirano, Antonio Martino, Salvatore Crivaro). Ma è attraverso gli ospiti, e cioè il cantautore ed etnomusicologo calabrese Cataldo Perri e il celebre musicista di antiche origini berbere, Nour Eddine Fatty, che, nel segno della musica e dell’identità plurale che caratterizza il presente della nostra terra, si è suggellato un grande messaggio: cercare sempre e comunque il dialogo e la pace, da cui si deve necessariamente partire per portare avanti la Calabria, valorizzando le migliori risorse e riscattandola dai suoi mali. Nour Eddine Fatty, fra l’altro, ha regalato ai presenti un canto emozionante composto al momento, dopo aver visitato il santuario di Manipuglia e dedicato a Mariam, il nome con cui i musulmani venerano la Madonna. Con soddisfazione da parte degli organizzatori, dei gruppi partecipanti e del pubblico intervenuto, la prima edizione del Gran Premio Manente ha chiuso i battenti a tarda sera, sulle note di “Luna lunella”, una canzone che è poesia pura, la più bella tra quelle scritte dal compianto artista crucolese; riascoltare la sua voce, al termine di un evento unico che ne ha onorato il ricordo, ha dato l’impressione che fosse proprio quella luna che l’aveva ispirato, a risplendere nel cielo stellato d’agosto, sopra il santuario di Manipuglia, dedicato alla Madre celeste. A.S.

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