GAC, SI PASSA AL SECONDO STEP

GAC, SI PASSA AL SECONDO STEP – SERO: COSTRUIAMO SVILUPPO INSIEME AD ALTRI COMUNI – DOMANI INCONTRO ORE 16 AL PORTO CARIATI (Cs), Venerdì 18 Novembre 2011 – Gruppo di Azione Costiera, occasione di sviluppo del territorio legato alla piccola pesca e al turismo. Da un punto di vista delle azioni messe in campo da parte dell’amministrazione, questa nuova iniziativa dimostra un impegno dell’Esecutivo che va oltre la semplice volontà di contenere le misure della crisi. Si tratta infatti di azioni che vanno nella direzione di costruire lo sviluppo sostenibile di questo territorio. È quanto dichiara il sindaco Filippo SERO in occasione dell’importante incontro sul Gruppo di Azione Costiera (GAC) “I borghi Marinari della Sibaritide”, che si terrà domani, SABATO 19 alle Ore 16, alla sala convegni dell’Area Portuale. É un’azione molto positiva – aggiunge SERO – della quale si deve dare atto alla Regione Calabria, in particolare all’assessorato all’agricoltura guidato da Michele TREMATERRA. Abbiamo superato la prima selezione. Ora, con l’impegno di tutti, anche delle altre amministrazioni e degli partner privati che parteciperanno al percorso costitutivo del GAC, si deve perseguire la strada della qualità, affinché si possa superare anche il 2° livello di selezione. L’apertura del bando regionale, è stata, un’importante opportunità che il territorio del GAC ha saputo cogliere. Il progetto comprende i Comuni di CARIATI (COMUNE CAPOFILA), CORIGLIANO CALABRO, ROSSANO, CROSIA, CALOPEZZATI, PIETRAPAOLA, MANDATORICCIO e SCALA COELI. La proposta che il partenariato GAC porterà alla Regione Calabria – Assessorato Agricoltura, Foreste e Forestazione, prevede l’impegno di 2.000.000 DI EURO DI RISORSE PUBBLICHE che potranno essere impegnate per andare ad agire su quelle che sono le variabili strategiche individuate per contenere i rilevanti problemi che agitano il settore della piccola pesca. L’adesione al GAC “I borghi marinari della Sibaritide” consentirà ai comuni che hanno aderito di intercettare nuovi fondi da destinare alla crescita della piccola pesca, ma anche alla tutela del patrimonio paesaggistico e storico marinaro. Un piano strategico che tende, anzitutto, a favorire una migliore commercializzazione dei prodotti autoctoni della pesca e dell’acquacoltura, ma anche a preservare ed incrementare l’occupazione, sostenendo la diversificazione delle singole realtà e a promuovere la qualità dell’ambiente costiero.

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