Filomena Greco, candidata a sindaco: “Indubbiamente l’amministrazione uscente non lascia solo macerie. Qualcosa di utile è stato realizzato. Ma molto di più si sarebbe POTUTO fare se solo si fosse rispettato un quarto del programma amministrativo …

ATTENZIONE A NON ESAGERARE: BISOGNA STARE COI PIEDI PER TERRA SENZA MISTIFICARE. Filomena Greco, candidata a sindaco: “Indubbiamente l’amministrazione uscente non lascia solo macerie. Qualcosa di utile è stato realizzato. Ma molto di più si sarebbe POTUTO fare se solo si fosse rispettato un quarto del programma amministrativo presentato nel 2006. Basta con le chiacchiere e le bugie”. CARIATI, 23 Aprile 2011 – La verifica delle “cose fatte”, come dice il sindaco uscente Filippo SERO, non lascia spazio ad alcuna illazione: siamo, ancora una volta, ai nastri di partenza, e questa città è davvero tutta da ripensare e rimodulare con altri programmi e, soprattutto, con diversa competenza ed impegno. In primo luogo è necessario ridare slancio alla moralità di ciascun amministratore: non è più pensabile il governo di una comunità se assieme alla passione ed all’impegno non s’accompagna un alto senso di legalità, a cominciare dalle “piccole cose”. di mandato sono talmente gravi da fa tremare il polso e le vene. Elencare tutte le criticità che ereditiamo dalla giunta in scadenza sarebbe esercizio artificioso e improduttivo, e pur sostenendo che un breve, necessario excursus sia doveroso, almeno per non dimenticare, riteniamo utile invitare gli amabili avversari ad astenersi dal raccontare fiabe, come se quaggiù i cittadini fossero improvvisamente sbarcati da Marte. L’amministrazione uscente rammenta faraoniche realizzazioni come il Porto (a quando il riconoscimento ad un consigliere di minoranza che ha materialmente fatto avere i quattrini per il completamento?); il mercato ittico (chi l’ha visto?) il cinema teatro (per la fretta si è partorito un topolino); l’asilo nido (quando parte?); i pennelli a mare; il recupero della cinta muraria (parziale ed opinabile) Ma quando si tira in ballo l’ambiente, allora il cuore davvero si contrae: il risultato è disastroso. Decoro, natura e ambiente non sono mai stati seriamente affrontati dagli uscenti se non con dichiarazioni di mero principio. Aria fresca per confondere la gente non cariatese: strade colabrodo; sporcizia ovunque; spiagge ripulite solo alla bisogna e con buona pace delle fantomatiche “giornate ecologiche”; piano colore sul lungomare rimasto sulla carta; lastre di eternit finanche sul letto del fiume Nicà. Insomma, pura poesia; parole al vento; astrazioni mentali; sogni e chimere. Altro che “cantiere a cielo aperto”, Cariati è ritornata indietro di decenni. Ne siamo talmente convinti da essere scesi, come si dice, in campo: altrimenti, se tutto va bene, a chi ed a cosa ci potremmo porre come alternativi? Sia chiaro: la nostra campagna elettorale sarà improntata al massimo rispetto per le persone e la loro dignità, ma non concederemo sconti a chi, prima delle tenzone vera e propria (a seguito di una fantasiosa e bizzarra tesi su “odio politico e contrapposizioni personali”) fomenta gli animi fino a demonizzare gli avversari i quali, a parere di un aspirante consigliere della lista “Viviamo Cariati”, “utilizzano l’offesa come arma elettorale”.

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