DOMENICO IMPERIALE CONFCOMMERCIO: molte attività rischiano di non poter più rialzare le loro saracinesche

Caro Amministratore, come ben sai la nostra terra e l’Italia tutta stanno attraversando il periodo più difficile dal dopo guerra ad oggi.

Nessuno di noi avrebbe mai immaginato che potesse scoppiare un’emergenza del genere, che in soli due mesi ha messo in ginocchio il mondo intero. Il nostro territorio espressione di maestranze, inventiva, arte, enogastronomia, cultura, artigianato, turismo nel giro di poco tempo ha visto calare il buio e attività fiorenti, nel pieno della ripresa economica, si sono ritrovate di colpo in una grave situazione finanziaria.

Purtroppo, oggigiorno, ci troviamo di fronte ad una realtà “sovra economica” che ancora non è in grado di darci le risposte che noi tutti, imprenditori, commercianti, artigiani, operatori turistici e lavoratori vorremmo sentirci dire ma soprattutto vorremmo che si attuassero per dare un aiuto concreto ad ossigenare le oramai esaurite riserve. La nostra realtà territoriale, e mi riferisco al Basso Ionio Cosentino, dati alla mano, è fatta di piccole attività commerciali, stagionali e non, turismo balneare, terziario e attività agricole che sono quelle che maggiormente stanno risentendo degli effetti dell’emergenza.

Il mio rammarico più grande è che se continuiamo così molte della attività sopracitate, in particolare quelle legate al mondo delle ristorazione e somministrazione alimenti e bevande, al settore turistico, rischiano di non poter più rialzare le loro saracinesche finita l’emergenza. Questo accadrà soprattutto per la mancanza di liquidità, per l’eccessiva burocrazia e per le numerose precauzioni che dovranno essere adottate per poter proseguire in tutta sicurezza l’attività. Adattamenti che però si tradurranno in un ulteriore aggravio di spese e di costi andando a peggiorare di non poco il già provato bilancio aziendale. Tuttavia, siamo consapevoli del momento difficile che anche le amministrazioni locali stanno attraversando e nonostante questo apprezziamo la sensibilità dimostrata finora, ma non basta.

È necessario un ulteriore sforzo. Per salvare da una fine pressoché certa le imprese è necessario intervenire sulle imposte locali, come Tari, Tasi, Imu per i locali commerciali, la tassa sull’Occupazione del suolo pubblico e tutte le imposte di competenza comunale prevendendo una riduzione o una sospensione per l’intero anno 2020. Questa proposta è solo un primo passo e potrebbe non bastare.

Chiedo, inoltre, di snellire la macchina burocratica in merito al rilascio di concessioni, anche temporanee, per andare in contro al tempo e cercare di recuperare quello perduto, tralasciando sterili “cavilli” che comprometterebbero ancora di più la già precaria situazione.

L’alternativa è quella di veder scomparire negozi e attività commerciali, con ripercussioni e conseguenze drammatiche per l’occupazione e ma anche sulla vitalità dei nostri centri cittadini in termini di costi sociali. Altri comuni hanno già intrapreso questa strada, e a maggior ragione chiediamo ai sindaci del territorio del basso ionio di fare altrettanto.

Ci rivolgiamo a Voi come alleati per combattere questa “guerra” che le imprese e i negozi del territorio stanno affrontando con la dignità di sempre.

Cordialità

Il Presidente dell’Associazione Territoriale Confcommercio Città di Cariati

f.to Dott. Domenico Nigro Imperiale

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