Dislessia, se già iniziamo a non prendere in considerazione quel prefisso DIS, ci avviciniamo meglio allapproccio didattico nuovo col quale continuare ad ottenere, così come sta già accadendo, risultati importanti, nel mondo della scuola e delle famiglie. DA PROBLEMA A CARATTERISTICA. E, questa, la parabola ormai tracciata dalla metodologia di condivisione della dislessia intesa come neuro-diversità e, quindi, come stimolo pedagogico allinclusione. Non del ragazzo o dei singoli, ma dellintera classe e con dimostrati benefici di gruppo. A partire dallutilizzo di strumenti diversi: dalle mappe concettuali agli schemi al digitale in classe, dalla bic al pc! Tutto ciò contribuisce ad azzerare ostacoli e difficoltà. E in corso una rivoluzione copernicana dellattenzione al fenomeno, agevolata dallera digitale: dal ragazzo dislessico, osservato quasi come in una bolla al lavoro di squadra, dallo zoom sugli elementi di vulnerabilità al valore della diversità, dalla stigmatizzazione del singolo alladozione di funzionalità e tecnologie più utili per tutti. È, questo, il messaggio lanciato dagli esperti intervenuti alla riuscitissima due giorni scientifica rossanese dedicata alla dislessia (PERCHÉ IMPARARE NON È PIÙ DIFFICILE). Partecipazione straordinaria (con le due sale di Palazzo San Bernardino stracolme ogni giorno), attenzione elevata dei partecipanti e qualità assoluta degli interventi. Un successo ed una eco regionale di cui va fiera, a nome dellAmministrazione Comunale e dei diversi partner, lassessore alla cultura ed alla pubblica istruzione Stella PIZZUTI. I numeri, i contenuti e ladesione di queste due straordinarie giornate di approfondimento ha detto ci hanno confermato che vi era nel mondo della scuola e delle famiglie una grande esigenza, un vuoto da colmare. Come assessorato ha aggiunto è come se avessimo messo in moto una macchina da corsa con, a disposizione, i migliori piloti e nelle migliori condizioni auspicabili. Questa due giorni ha proseguito la PIZZUTI rappresenta soltanto il primo di altri momenti dedicati alla formazione dei docenti. Il primo passo è stato ricorda laccordo di programma. Oggi si è dimostrata preziosa e determinante ha concluso la partecipazione dei docenti, dei sindaci e dei dirigenti scolastici, veri protagonisti del successo di questo evento ospitato a Rossano. Apprezzamento per liniziativa è stato sottolineato anche dalla Federazione Medici Pediatri (FIMP) che, attraverso il segretario provinciale Maria Grazia SAPIA ha ringraziato lassessore PIZZUTI per la caparbietà ed il lavoro di squadra con i quali è stato pensato e messo in piedi un appuntamento così importante ed utile. La seconda sezione del Seminario formativo si è svolta in sessioni parallele. Una nella sala Rossa, in cui si è tenuto il corso di formazione rivolto ai docenti della Scuola di Infanzia e Primaria, a cura di Luciana VENTRIGLIA, pedagogista clinico, presidente comitato scuola AID, sul Ruolo della scuola nellindividuazione precoce del rischio di DSA negli alunni, introdotto da Carmela FELICETTI, psicologa psicoterapeuta N.P.I. Rossano. Laltra sessione, nella sala Grigia, per i docenti della scuola secondaria superiore di I e II grado. Pina DE MARTINO, dirigente dellIstituto comprensivo di Crosia-Mirto ha introdotto la relazione di Luca GRANDI, responsabile Centro Ricerche Anastasis Bologna su I nativi digitali: nuovi stili di apprendimento e ruolo dellinsegnante. Dalle 15.00, la sessione plenaria, a cura degli stessi relatori, sul tema della attivazione delle strategie di intervento e degli strumenti compensativi e misure dispensative. La parte finale dellevento è stata dedicata a testimonianze, interventi ed al dibattito consuntivo, con le conclusioni dellassessore PIZZUTI. (Fonte: MONTESANTO SAS Comunicazione & Lobbying).
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